Analista: a chi giova l’assassinio del capo della sicurezza libanese

PressTv. Un eminente analista politico ha dichiarato a Press TV che Israele e la Nato sono i più probabili responsabili dell’assassinio del capo della sicurezza libanese Wissam al-Hassan in quanto sono quelli che traggono vantaggi dal delitto.

Lunedì, in un’intervista, l’autore e storico americano, Webster Griffin Tarpley, ha detto che gli analisti ‘pro-Nato’ stanno cercando invano di proporre la Siria come autore, con accuse che non hanno senso.

“Ho sentito diversi commentatori pro-Nato in onda questa mattina dire che si tratta di un caso risolto. Questo non è assolutamente vero e c’è una prova significativa, la ‘cui bono’? O ‘cui prodest’ (chi ci guadagna’?) che indica la Nato e gli israeliani”.

“Quando c’è stato l’assassinio dell’ex primo ministro libanese Rafiq Hariri, ucciso in un attentato effettuato con un’autobomba a Beirut, il governo siriano è stato il grande sconfitto, sono stati espulsi dal Libano. L’idea che la Siria voglia ripetere la situazione con un assassinio politico di alto profilo in Libano mi sembra assurdo”, ha affermato Tarpley.

Tarpley sostiene che la Nato e il regime israeliano avrebbero tutto da guadagnare dall’assassinio di Hassan, come è ovvio che sono dietro la destabilizzazione del Libano.

“E’ molto chiaro che la Nato e gli israeliani cercano di dividere il Libano, la disgregazione del paese, e, soprattutto, hanno hanno tenuto d’occhio il nord del Libano. Quella zona di Tripoli, dove si trova un’importante base aerea che in questo momento non è sviluppata, ma che la Nato vorrebbe ottenere”.

Molti analisti hanno anche incolpato Israele per l’aggressione mortale poiché Hassan era riuscito a scoprire e smantellare le cellule di spionaggio israeliane in Libano.

Il movimento di resistenza libanese Hezbollah ha condannato l’attacco, descrivendolo come un tentativo di destabilizzare il Libano e colpire la sua unità nazionale.

I rapporti dicono che alcuni elementi del movimento di opposizione 14 marzo stanno cercando di seminare discordia tra gli attori politici libanesi e creare il caos dopo l’assassinio di Hassan.