Analista politico palestinese: è pronto il terreno per la III Intifada

Ramallah-InfoPal. L’analista politico palestinese George Jaqaman ha affermato che ci sono tutti i presupposti per la terza intifada palestinese, specialmente dopo i cambiamenti avvenuti nel mondo arabo, l’Egitto in testa. Egli ha citato gli scontri tra i giovani palestinesi della Cisgiordania e le forze di sicurezza israeliane, scoppiati al margine delle proteste contro l’ultima aggressione sionista contro Gaza. 

Jaqaman, che è anche professore di filosofia presso l’università di Birzeit e direttore del Centro nazionale per gli studi di Ramallah, ha dichiarato: “Un’eventuale offensiva israeliana a Gaza via terra rappresenterebbe un evento importante che potrebbe dare il via alla terza intifada, tuttavia, un numero più consistente di palestinesi dovrebbe parteciparvi. Inoltre, bisognerebbe scoprire i pareri dell’autorità nazionale palestinese, Anp, e del movimento di Fatah al riguardo”. 

Secondo Jacaman, se la terza intifada non dovesse scoppiare in Cisgiordania “ciò sarebbe dovuto alla mancata unità tra le fazioni palestinesi, in particolare quelle più potenti, Hamas e Fatah appunto, oltre ai continui arresti e inseguimenti dei militanti del movimento di resistenza islamico”. 

Per quanto riguarda la possibile ripresa delle attività di guerriglia all’interno dei territori del ’48 (controllati da Israele), l’analista politico ha affermato che “la continua escalation israeliana sulla Striscia di Gaza e il conflitto aperto tra lo Stato ebraico e le fazioni palestinesi, sono dei fattori che potrebbero portare alla ripresa delle operazioni suicide all’interno di Isreale”, aggiungendo che “ciò dipende da molti fattori, tra cui la natura della tregua che il nemico israeliano è intenzionato a raggiungere con la resistenza palestinese a Gaza”. 

D’altra parte, Jacaman ha considerato che gli attacchi, senza precedenti che la resistenza palestinese ha messo a segno contro la nave da guerra israeliana nel mare di Gaza, e le città situate nel cuore dello Stato ebraico “forniscono la prova che le fazioni della resistenza hanno raggiunto dei livelli notevoli di preparazione bellica. Come è riconosciuto anche dai media ebraici, il che significa che il potere di deterrenza della resistenza palestinese è ormai realtà”.