Analisti: Hamas indebolito cede i poteri per ottenere una “tregua”

Ma’an. Secondo gli analisti, Hamas, isolato e alle prese con una grossa crisi economica a Gaza, ha ceduto i poteri per ottenere una tregua e per potersi riprendere, mentre politicamente si manterrà in posizione ritirata.
Il movimento islamista si dedicherà invece fondamentalmente all’edificazione di una forza militare, sociale e finanziaria, trovando protezione sotto l’ala dell’internazionalmente riconosciuto Olp, dando vita a un’apparente accordo di unità palestinese.
Il governo di Hamas di Gaza si è dimesso la scorsa settimana, dopo il giuramento, a Ramallah, di un nuovo governo unitario, frutto dell’accordo a sorpresa, in aprile, tra il movimento e l’Olp appoggiato dall’Occidente, dominato dalla fazione rivale di Fatah.
Le dimissioni pongono fine all’autorità politica esercitata per 7 anni nella Striscia di Gaza sotto assedio, esperienza che ultimamente ha indebolito il movimento.
«Hamas si è arreso, per un autentico desiderio di riconciliazione, o per mancanza di scelta, e ha ancora bisogno di tempo per riparare i danni accumulati nel periodo di potere», ha dichiarato Adnan Abu Amer, docente di Politica presso l’Università Ummah di Gaza.
«La mossa ristabilirà il potere di Hamas, indebolitosi a Gaza. In parte è questo il motivo per cui si è ritirato dalla scena politica – per tentare di salvare la faccia», egli ha aggiunto.
Isolamento, stagnazione
Dopo che, nel 2006, Hamas vinse le elezioni parlamentari palestinesi con una vittoria schiacciante, fu immediatamente boicottato dall’Occidente.
Le relazioni con il presidente di Fatah, Mahmoud Abbas, si deteriorarono rapidamente, portando 18 mesi più tardi – quando Hamas prese il potere a Gaza – alla divisione e, conseguentemente, alla separazione dal gruppo di Abbas.
Ma le successive guerre con Israele, un blocco devastante e le pressioni senza precedenti dal vicino Egitto – le cui forze di sicurezza hanno frantumato l’alleato di Hamas, i Fratelli Musulmani, negli anni precedenti – hanno isolato il movimento e hanno causato l’impoverimento energetico e la stagnazione economica a Gaza.
Hamas non è riuscito a pagare più della metà del dovuto i propri dipendenti statali, dopo che l’Egitto ha distrutto i tunnel che rappresentavano la sopravvivenza di Gaza, e attraverso i quali transitavano carburante e denaro.
Gli esperti sostengono che trasmettere il potere a un governo unitario di indipendenti permetterà a Hamas di lavorare sullo sfondo, lontano dalla ribalta politica, mentre l’Olp sosterrà la responsabilità dell’autorità esecutiva.
«Questo governo, dal mio punto di vista, è un ombrello sotto il quale Hamas si nasconde, per liberarsi dai problemi economici e dal regresso dell’Islam politico nella regione», ha detto ‘Abdel Majid Sweilam, dell’Università di Al-Quds in Cisgiordania.
Abu Amer è d’accordo, e sostiene che «Hamas tiene gli occhi puntati sull’Olp, considerandolo il maggior giocatore in campo palestinese, riconosciuto a livello internazionale».
Rinascita popolare
Hassan ‘Abdo, un analista politico di base a Gaza, ha detto che il movimento islamico – accusato dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti di essere un’«organizzazione terrorista» – «avrebbe difficoltà a raggiungere il sistema regionale e internazionale, ma resterebbe attivo sul territorio».
In pratica, ciò vuol dire costruire le proprie capacità militari, migliorando i propri bilanci liberandoli dal peso degli stipendi dei dipendenti statali, e rivitalizzando il proprio lavoro sociale e la rinascita della beneficenza.
Ma non è chiaro se un Hamas rivitalizzato collaborerebbe con l’Olp, o se le differenze tra i due gruppi in politica interna ed estera dominerebbero la politica palestinese.
«I contrasti che abbiamo visto subito prima dell’annuncio del governo suggeriscono che potrebbero esserci degli ostacoli nella realizzazione del potere esecutivo», ha detto l’analista politico Walid al-Mudallal, dell’Università islamica di Gaza.
Abbas ha sottolineato che il nuovo governo seguirà la politica di riconoscimento di Israele, rifiutando la violenza e rispettando gli accordi di pace sottoscritti.
Ma Hamas ha detto di mantenere l’impegno della distruzione di Israele, e non è ancora chiaro come troverà l’appoggio di un tale governo su tale posizione.
Traduzione di Stefano Di Felice