Analisti politici egiziani: per gli arabi, Obama è meglio del suo rivale Romney

Il Cairo – InfoPal. Esperti politici egiziani hanno definito la vittoria del candidato democratico Barack Obama, eletto per il secondo mandato consecutivo alla Casa Bianca “un vantaggio che giova agli interessi del mondo arabo”. Tuttavia essi hanno voluto sottolineare che “ci sono delle costanti nella politica estera di Washington che non potranno mai cambiare”. 

Sa’ad Eddin Ibrahim, direttore del Centro Ibn Khaldun per gli studi sullo sviluppo, ha dichiarato che “per gli arabi, il candidato democratico Obama è sicuramente migliore rispetto al suo rivale, il repubblicano Mitt Romney, specialmente per quanto riguarda la questione del conflitto arabo-israeliano. E’ chiaro che Obama si piegherà di meno alle pressioni esercitate dalla lobby sionista e gli altri gruppi di interesse durante il suo secondo mandato visto che, in genere, il presidente degli Usa soffre di minori pressioni e gode di maggior libertà, quando viene rieletto”. 

Anche ‘Atef al-Ghumary, membro del Comitato egiziano per gli affari esteri, è dello stesso avviso, tuttavia egli ritiene che il vantaggio della vittoria di Obama deriva dal fatto che Romney “ha un’ideologia conservatrice e ostile all’Islam, Obama invece, fonda la sua politica sul cambiamento, al contrario di Romney che, se avesse vinto, avrebbe proseguito sulla stessa via di Bush, attuando una politica che il pubblico americano aveva già rifiutato”. 

Al-Ghumary ha aggiunto che la politica estera degli Usa nell’era Obama, sarebbe dovuta cambiare in seguito alla Primavera Araba, con particolare riguardo ai suoi rapporti con l’Egitto, tuttavia, il cambiamento nei Paesi arabi non si è concretizzato e le caratteristiche di tale cambiamento non sono ancora ben definite, in modo da rappresentare una fonte di pressione su Washington, inoltre, gli arabi non hanno espresso ancora il loro giudizio circa le politiche Usa nei loro confronti”. 

Dal canto suo, Norhan Sheikh, professore di scienze politiche presso l’università americana del Cairo, ha affermato che alcune agende nella politica americana sono delle costanti che non cambiano, ogni nuovo presidente si confronta con esse, tuttavia, sottolinea Sheikh, ogni presidente americano adotta dei metodi e approcci diversi dagli altri, di fatto, Obama ha una politica più sottile rispetto al suo predecessore George W. Bush, o il suo rivale, Romney.