Anche i detenuti palestinesi dell’Anp scioperano. Oggi sit-in di protesta

Nablus – InfoPal. Il Comitato dei  familiari dei prigionieri politici e l’Associazione dei giovani musulmani nella Cisgiordania occupata, hanno chiamato i cittadini palestinesi a partecipare al sit-in che si svolgerà oggi di fronte al carcere di Junaid a Nablus. “Con le nostre viscere, romperemo le catene”, è lo slogan.

In un comunicato stampa, comitato e associazione hanno esortato “i deputati del Consiglio legislativo (Clp), il Comitato per le libertà, gli studenti universitari e tutti coloro che credono nella libertà e nei diritti civili e politici, a partecipare al sit-in a sostegno di Suleiman Abu Salihah, Sa’ad Abu Salihah e Shadi al-Kawni, detenuti in sciopero della fame da una settimana nella prigione di Junaid”.

Gli apparati di sicurezza dell’Autorità palestinese (Anp) continuano a detenerli, nonostante la sentenza di scarcerazione pronunciata dalla Corte.

Nella dichiarazione congiunta si afferma che “i tre prigionieri politici hanno deciso di lottare attraverso lo sciopero della fame come ultima possibilità libertà o martirio”, e si fa cenno al caso di un quarto prigioniero, Hamid Al-Kauni. Anch’egli aveva preso parte con gli altri allo sciopero, per poi essere rilasciato dalla sicurezza dell’Anp a causa del peggioramento della sua salute conseguente allo sciopero.

Nel comunicato si informa che le forze di sicurezza palestinesi hanno confinato i detenuti in sciopero della fame del carcere di Junaid, in celle d’isolamento.

“Con una mossa diretta a costringerli a rompere lo sciopero, hanno impedito ai detenuti di portare gli effetti personali nelle celle di isolamento, minacciando di trasferitli nel carcere di Ariha (Gerico)”.