Ancora una volta l’ingegnere palestinese della NASA si prepara a fare la storia

MEMO Di Eman Abusidu. L’ingegnere elettrico palestinese Loay Elbasyouni, componente del team della NASA che ha inviato la sonda Perseverance su Marte il mese scorso, è tornato nuovamente alla ribalta, mentre l’agenzia spaziale si prepara per il primo volo in elicottero su Marte. L’elicottero Ingenuity Mars della NASA è a poche ore dal primo tentativo umano di volo controllato di un aereo su un altro pianeta.

Elbasyouni è il responsabile elettrico per l’elicottero che è recentemente atterrato sul Pianeta Rosso. Se questa missione avrà successo, lui e il team della NASA scriveranno i loro nomi nei libri di storia, proprio come fecero i fratelli Wright nel 1903 con il loro primo volo in aereo a motore. Ma questa volta si tratta di qualcosa di ancor più straordinario perché il progetto della NASA si sta svolgendo ben oltre l’atmosfera terrestre.

Cresciuto a Beit Hanoun, città situata nella zona settentrionale della Striscia di Gaza, Elbasyouni è stato testimone della Prima Intifada (1987-1993). Il suo percorso educativo si è svolto presso le scuole dell’UNRWA a Gaza. “Questo mi ha insegnato fin da giovane a non mollare mai perché puoi realizzare quel che sogni”, ha spiegato.

L’ambiente difficile della sua città natale gli ha insegnato la creatività, la resilienza, le capacità e molte altre caratteristiche che Gaza manifesta frequentemente e che poi esporta nel mondo. Nel 1998 si è recato negli Stati Uniti per studiare ingegneria e non ha potuto rientrare di nuovo a Gaza fino al 2000. “In effetti, quella è stata l’ultima volta che ci sono stato”, ha detto.

Anche se a Gaza ha imparato molto a proposito dell’auto-sufficienza, trasferirsi negli Stati Uniti è stato uno choc. “La realtà era più difficile di quanto avessi immaginato. Tutto era molto costoso, dall’affitto alle tasse universitarie, pertanto ho dovuto fare molti lavori in ristoranti o nella consegna di pizze a domicilio”.

Questo non gli ha impedito di iscriversi all’università, dove gli studi lo hanno portato, alla fine, a realizzare il suo sogno. Tuttavia, c’erano ancora ostacoli da superare, non ultimi gli attacchi dell’11 settembre a New York e Washington.

“Dopo l’11 settembre la vita è diventata molto difficile e non ho potuto pagare le mie tasse. Mio padre non è stato in grado di aiutarmi per niente poiché Israele aveva distrutto coi bulldozer i nostri aranceti e uliveti”. Elbasyouni ha dovuto sospendere gli studi di ingegneria al secondo anno di università. “Ho dovuto lavorare per un altro anno ininterrottamente per mettere da parte qualche risparmio. Mi sono anche trasferito all’università di Louisville”.

E’ stato a Luisville che Elbasyouni ha conseguito in due anni la laurea in ingegneria elettrica, seguita da un master un anno dopo. A seguito della laurea, ha lavorato in diverse aziende acquisendo una vasta esperienza in motori e controlli elettrici.

Nel 2012 è entrato a far parte di una società che lavorava su velivoli elettrici, dove gli sono stati assegnati diversi premi alla carriera, finendo per lavorare all’elicottero di Marte con la NASA,. “Sono stato selezionato per essere il capo elettrico del team di elicotteri della NASA. Ero responsabile del motore/controller, degli algoritmi del motore, delle selezioni del servomotore, dei servo-controllori e di tutto il cablaggio e la comunicazione tra quello e la scatola principale”. In breve, ha detto con orgoglio “Ho sviluppato l’inverter e i servo-controllori dell’elicottero Ingenuity Mars della NASA”.

Dopo che la NASA ha fatto atterrare il suo quinto rover robotizzato, Perseverance, sulla superificie di Marte il 18 febbraio, gli attivisti dei social media nei territori palestinesi occupati, soprattutto a Beit Hanoun, hanno espresso con entusiasmo il loro orgoglio per il risultato ottenuto da Elbasyouni. Tutti i media, sia locali che internazionali, hanno parlato della storia di questo ingegnere palestinese proveniente dalla Striscia di Gaza. Sembra che la fotografia di Elbasyouni a Beit Hanoun sia attaccata ad ogni parete. “Sono rimasto sorpreso da questa reazione, soprattutto a Gaza. La Palestina è la mia casa. Abbiamo ancora terreni e case a Gaza”.

Elbasyouni interagisce bene all’interno della NASA e con la comunità locale negli Stati Uniti, dove tutti sanno che proviene dalla Palestina occupata. “Il mio team è veramente multinazionale e tutti accettiamo l’un l’altro nonostante le differenze”.

Mi ha confidato che ora la situazione è totalmente diversa da quella del periodo dopo l’11 settembre. “Al college sono stato aggredito da studenti ubriachi mentre stavo consegnando una pizza. La polizia li ha cercati e la notizia è finita sui giornali”.

Nonostante Elbasyouni manchi da Gaza da oltre 20 anni, è al corrente di quel che accade lì con l’assedio di Israele. Il suo amore e il suo senso di responsabilità per la sua patria non sono diminuiti, nonostante la distanza e gli anni che lo separano dalla Palestina. Lavora duramente per rappresentare la sua patria e per aiutarla.

“Sono molto attivo per la causa palestinese. Sono volontario con molte ONG che aiutano la gente in Palestina; per l’educazione e in altri campi, ad esempio. Durante le offensive militari contro Gaza sono sempre stato in prima linea nelle proteste e ho persino parlato con il Congresso degli Stati Uniti per aiutare in ogni modo possibile”.

I Palestinesi della diaspora hanno preso il loro posto accanto ad alcuni dei grandi del mondo in molti campi. I loro successi sono molti. Ora Loay Elbasyouni, un ragazzo della Striscia di Gaza, sta letteralmente raggiungendo la vetta con la NASA. I suoi successi con il programma di esplorazione di Marte non saranno sicuramente gli ultimi.

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi