Ankara e Mosca: nuovi sbocchi internazionali per Hamas.

Ankara – Pic. Bisogna cominciare subito a trattare il movimento di Hamas come un partito politico eletto tramite votazioni democratiche: lo hanno affermato ieri Turchia e Russia, negando che il processo di pace possa avere successo senza la sua partecipazione. 

“Sfortuna vuole che i palestinesi siano divisi – ha dichiarato il presidente turco Abdullah Gul in una conferenza stampa tenuta insieme al presidente russo Dmitry Medvedev – ma occorre che si riunifichino, e per farlo è necessaria la disponibilità al dialogo da entrambe le parti. Uno dei partiti coinvolti è Hamas, che ha vinto le elezioni, e per questo non può essere ignorato.”

“Quando la Turchia parlò con Hamas, ricevette delle minacce – ha poi sottolineato Gul – ma più tardi si rivelò essere la scelta giusta: la pace non si può raggiungere eliminando gli altri.”

Medvedev, a sua volta, ha ribadito le affermazioni di Gul, aggiungendo il bisogno urgente di trovare una soluzione alla tragedia umanitaria della Striscia di Gaza.

Il giorno prima, il presidente russo aveva incontrato a Damasco il suo omologo siriano Bashar al-Assad insieme al capo dell'ufficio politico di Hamas Khaled Mishaal, con i quali aveva discusso diverse questioni importanti, in particolare l'assedio di Gaza, la riconciliazione nazionale e l'accordo sullo scambio di prigionieri.

A questo proposito, Yusuf Rizqa, consigliere politico del leader palestinese, ha commentato ieri in un comunicato stampa che l'incontro di Medvedev con Mishaal rappresenta un passo avanti nelle relazioni internazionali di Hamas, che è riuscito finalmente a costruire rapporti strategici nello scenario politico mondiale.

Riferendosi poi ai negoziati di pace, ha evidenziato come l'insistenza israeliana nelle attività d'insediamento e di ebraicizzazione nella Gerusalemme occupata confermino la loro inutilità, e come essi contribuiscano anzi a giustificare simili pratiche.

Ha quindi chiesto all'Autorità nazionale palestinese (Anp) a Ramallah di riconsiderare le sue posizioni devianti riguardo alle trattative con Israele, e di rispondere all'opinione pubblica palestinese quando chiede d'interrompere i negoziati e di appoggiare l'opzione della resistenza.

L'analista politico e scrittore Shaker al-Jawhari ha descritto l'incontro tra Medvedev, al-Assad e Mishaal come un avvenimento “senza precedenti”, ponendo l'accento sull'accresciuta importanza internazionale di Hamas.

Al-Jawhari ha inoltre ricordato che Mishaal ha visitato la Russia due volte senza mai incontrare Medvedev, e l'aspetto notevole dell'evento di martedì è che sia stato il presidente russo a voler vedere il leader palestinese.

L'esperto ha persino lasciato trasparire che questo potrebbe aprire la strada a un rimpiazzo della sponsorizzazione egiziana, soprattutto nell'ambito della riconciliazione interna palestinese, e alla luce del fatto che il comitato del Quartetto internazionale ha dato il via libera al ruolo della Russia nella regione.

Al centro degli sforzi politici russi, suggerisce al-Jawhari, potrebbe tuttavia presentarsi il problema del riconoscimento d'Israele, un punto che Mosca ha intenzione di oltrepassare.

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