Annapolis ha portato la pace?

     
   
 
 

Annapolis ha portato la pace?

Di Mustafa Barghouthi

Da Annapolis, gli attacchi israeliani sono triplicati, l’ampliamento delle colonie in Cisgiordania è aumentato di 20 volte (a Gerusalemme, di 38); i posti di blocco sono passati da 521 a 699, e continua la costruzione del Muro. Non vi sono stati negoziati.

La conferenza di Annapolis è stata inutile; l’anno trascorso lo dimostra.

La conferenza di Annapolis è stata un negoziato a senso unico; gli sforzi sono stati solo sul lato palestinese. Gli israeliani non hanno negoziato: hanno imposto le loro realtà sul terreno.

 A un anno da Annapolis, i “fatti sul terreno” sono questi:

Dall’inizio dei colloqui, in Palestina sono stati compiuti 3.063 attacchi (1.700 in Cisgiordania, 1.363 a Gaza).

Sono stati uccisi 543 palestinesi (65 in Cisgiordania, 478 a Gaza. 71 erano infradiciottenni).

Sono stati feriti 2.362 palestinesi (1.125 in Cisgiordania, 1.237 a Gaza. 138 dei feriti sono infradiciottenni).

Sono stati liberati 770 prigionieri palestinesi; Israele, nel frattempo, ne ha incarcerati altri 4.945. Di questi, 4.351 provengono dalla Cisgiordania, 574 da Gaza, e 351 sono infradiciottenni. Si stima che vi siano, attualmente, 10.500 palestinesi nelle carceri israeliane.

Gaza

Dall’inizio dell’assedio a Gaza, nel 2006, sono morti più di 260 pazienti: gli ospedali hanno finito il materiale, ed è vietato il trattamento fuori dalla Striscia. Per il blocco, a Gaza sono già esauriti 160 tipi di farmaci; stanno per terminare le scorte di altri 130, mentre almeno 90 strumenti, fra cui 31 apparecchi per la dialisi, sono fuori uso.

Gaza è ora chiusa da 23 giorni consecutivi; nel nord dell’area vi è pericolo imminente di allagamenti fognari. Se non si prendono provvedimenti al più presto, si verificherà un’enorme crisi sanitaria. 

Aumentano gli ostacoli agli spostamenti

Dall’inizio dei colloqui di Annapolis, i posti di blocco sono passati da 521 a 699.

Almeno 30 persone, fra le quali alcuni bambini, sono morte a un posto di blocco, in Cisgiordania o a Gaza.

Il 74% delle strade principali, in Cisgiordania, sono o controllate da posti di blocco, o totalmente chiuse.

Nel settembre 2008, il numero medio di posti di blocco volanti, posti a caso in Cisgiordania nel corso di una settimana, è stato pari a 89.

È aumentata l’attività delle colonie  

Sono attualmente in costruzione 2.600 abitazioni per coloni; di queste, il 55%, sul lato est del Muro.

Nel 2008, i bandi edilizi nelle colonie sono incrementati del 550%.

Oggi vi sono 121 colonie e 102 avamposti israeliani in Cisgiordania, in cui risiedono 462.000 coloni.

Le colonie sono costruite su meno dello 1,5% del territorio palestinese, ma, per l’ampia infrastruttura, ne occupano più del 40%.

In agosto, il governo israeliano ha autorizzato n via preliminare la nuova colonia illegale di Maskiot, nella Valle del Giordano.

A Gerusalemme sono attualmente in corso espulsioni dalle case.

La famiglia Al Kurd, vissuta nella propria casa a Sheikh Jarrah per 50 anni, è stata cacciata violentemente dall’esercito israeliano il 9 novembre. Sono sopravvissuti per due settimane in una tenda senz’acqua, senza riscaldamento e senza elettricità. Lo scorso fine settimana, Abu Kamal, padre di 5 figli, è deceduto. Soffriva di diabete, e le sue condizioni di salute erano peggiorate, per essere stato espulso dalla propria casa. 

Permane la politica israeliana di apartheid 

La quantità di acqua per il consumo palestinese è pari a 132 milioni di metri cubi; per gli israeliani, di 800 milioni di metri cubi. Il consumo di acqua da parte dei palestinesi è di 60 litri pro capite al dì (la quantità raccomandata dall’OMS è di 100 litri/dì); gli israeliani ne utilizzano 220 litri/dì.

I palestinesi pagano 5 shekel per unità di acqua e 13 per unità di elettricità; gli israeliani rispettivamente 2,4 e 6,3 shekel. 

Continua la costruzione del Muro

Del Muro sono stati costruiti 409 km (il 57%); 66 km (il 9%) sono in via di costruzione. Quando sarà completato, sarà lungo in totale 723 km, il doppio della Linea Verde. Il 14% del Muro sarà sulla Linea Verde, lo 86% all’interno della Cisgiordania.

Ai palestinesi è necessario essere uniti

Israele cerca di venderci un Paese senza un capitale, infiltrato da colonie, con la più grande prigione a cielo aperto – Gaza – a cui sono inflitti quotidianamente crimini di guerra, e in cui i profughi non hanno diritto di tornare. Se non facciamo attenzione al crescere del divario fra Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est, e accettiamo le differenze fra queste zone, Israele – e solo Israele – avrà raggiunto i propri scopi. 

Il Piano palestinese di azione deve comprendere: 

1. La fine degli attuali negoziati, e la sospensione, da parte di Israele, di tutte le attività delle colonie

2. L’istituzione di una leadership palestinese unitaria

3. La fine immediate dei conflitti interni fra palestinesi

4. Il ritorno all’iniziativa di pace araba, e la convocazione di una conferenza di pace internazionale.

Che terminino i conflitti e le segregazioni: dobbiamo tornare ad essere uniti, in ogni senso del termine! Altrimenti, Israele otterrà lo scopo di trasformare l’Autorità Palestinese in un suo corpo di polizia, e nel governo di bantustan.

testo inglese: vedere http://www.maannews.net/en/index.php?opr=ShowDetails  

Traduzione: Paola Canarutto

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