ANP: a giugno, 73 violazioni israeliane contro le moschee di al-Aqsa e Ibrahimi

Gerusalemme occupata/al-Quds – Quds Press e MEMO. A giugno, le forze d’occupazione israeliane hanno commesso 73 violazioni contro la moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme/al-Quds, e quella di Ibrahimi, a Hebron/al-Khalil, secondo quanto affermato da un funzionario dell’Autorità Palestinese (ANP).

In una dichiarazione, il ministro per i Beni religiosi islamici (Awqaf), Hatem al-Bakri, ha affermato che coloni e forze d’occupazione hanno fatto irruzione nella moschea di al-Aqsa 23 volte, nel mese di giugno, mentre le autorità d’occupazione israeliane hanno impedito per 50 volte che l’Adhan (chiamata alla preghiera) fosse eseguita nella moschea di Ibrahimi.

Al-Bakri ha lanciato l’allarme sulle “pericolose violazioni israeliane”, principalmente contro la moschea di al-Aqsa, sottolineando le “ripetute chiusure, il permesso per le incursioni dei coloni, gli scavi, la continua presa di mira delle sue guardie e la caccia ai fedeli”.

Ha anche ribadito che l’occupazione israeliana “continua i suoi piani sistematici di ebraicizzazione, chiusure, restrizioni ai fedeli e sostituzione dell’identità araba islamica della moschea con un’identità ebraica”.

Nel frattempo, ha rivelato che il ministero sta attualmente lavorando ad un rapporto sull’ebraicizzazione della città santa di Gerusalemme, evidenziando i tentativi ed i piani israeliani per fare a pezzi la parte orientale della città.

Il rapporto evidenzierà i piani israeliani per ebraicizzare vaste fasce di terre islamiche nella città occupata, registrandole con nomi ebraici.

La scorsa settimana, un giornale israeliano ha rivelato che il governo d’occupazione aveva iniziato a registrare terreni vicino alla moschea di al-Aqsa a nome di ebrei.

Il ministero dei Beni religiosi islamici ha affermato che tali terreni si trovano tra il cimitero ebraico e le mura della Città Vecchia, a sud della moschea di al-Aqsa, rilevando che essi fanno parte della proprietà demaniale del ministero.