Anp: avvenimenti in Libia sono un ‘affare interno’

 

Ramallah – InfoPal. Abu Rudayna, portavoce della presidenza dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), ha relegato al rango di “affari interni” sia le manifestazioni popolari che stanno avendo luogo in Libia – e che chiedono le dimissioni del colonnello Mu'ammar al-Qaddafi (Gheddafi) – sia l'uso dell'artiglieria aerea contro i manifestanti.

A queste parole, espresse in una breve dichiarazione pubblicata oggi dall'agenzia stampa dell'Anp, il portavoce ha quindi aggiunto: “Auguriamo al popolo libico di ottenere la sicurezza interna, la stabilità e la pace”. Ha poi raccomandato ai palestinesi in Libia di non immischiarsi negli affari interni del paese nordafricano.

Sono circa 70mila i palestinesi che attualmente risiedono in Libia, molti dei quali sono rifugiati che hanno trovato lavoro lì. La maggior parte proveniente dalla Striscia di Gaza.

A tal proposito, l'assistente del ministro degli Esteri di Ramallah, esperto in questioni arabe ed ambasciatore, Taysir Jaradat, ha assicurato che la comunità palestinese è tuttora incolume, mentre il ministero sta lavorando in collaborazione con l'ambasciata per far tornare in patria gli studenti palestinesi che studiano nelle università di Tripoli, Bengasi e Misrata.

In una precedente dichiarazione mandata in onda dalla Tv palestinese, il presidente dell'Ente pubblico per gli affari civili, Husayn ash-Shaykh, aveva già garantito che l'Anp era intenta a seguire le condizioni dei palestinesi in Libia fin dall'inizio delle rivolte, precisando: “La dirigenza [palestinese] ha chiesto a diverse istituzioni, arabe e non, di fare pressioni su Israele perché permetta immediatamente l'ingresso nei Territori Palestinesi dei cittadini residenti in Libia, e d'ignorare il fatto che la maggior parte di loro non posseggono carte d'identità palestinesi”.

 

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