ANP critica analisi forense USA sull’omicidio di Abu Aqleh

Ramallah – MEMO. Lunedì, l’Autorità Palestinese ha criticato i risultati del test forense statunitense sull’omicidio della giornalista di Al-Jazeera Shireen Abu Aqleh.

Lunedì, il portavoce del Dipartimento di Stato degli USA Ned Price ha dichiarato: “Dopo un’analisi forense estremamente dettagliata, esaminatori indipendenti di parti terze, nell’ambito di un processo supervisionato dal Coordinatore della sicurezza degli Stati Uniti (USSC), non sono riusciti a raggiungere una conclusione definitiva sull’origine del proiettile che ha ucciso […] Abu Aqleh”. Ha aggiunto che l’USSC “non ha trovato motivo di credere che ciò fosse stato intenzionale, ma piuttosto il risultato di circostanze tragiche”.

In risposta, l’Autorità Palestinese (ANP) ha insistito sul fatto che il contesto in cui è avvenuto il crimine, così come l’esame forense del procuratore generale dello Stato di Palestina e diversi rapporti indipendenti, hanno concluso che i soldati dell’occupazione israeliana hanno preso di mira Shireen Abu Aqleh insieme ad altri giornalisti.

“Nessuna […] leggerezza o politicizzazione può scagionare gli assassini, mascherare il crimine o nascondere la verità”, ha insistito l’ANP. “Questo whitewashing non farà che istituzionalizzare ulteriormente l’impunità [ormai] radicata di Israele, continuerà a negare al popolo palestinese qualsiasi giustizia e minaccerà la sicurezza e la vita dei giornalisti in Palestina”.

Inoltre, ha affermato l’ANP, l'”analisi” statunitense avrà anche un impatto negativo sulla sicurezza dei giornalisti di tutto il mondo.

Il ministero degli Esteri a Ramallah ha aggiunto che continuerà a cercare giustizia per Shireen Abu Aqleh e tutte le vittime palestinesi dei crimini israeliani. “Continueremo instancabili nei nostri sforzi a livello internazionale, inclusi quelli presso la Corte penale internazionale, per ritenere responsabili per i lori crimini coloro che hanno ordinato e hanno coperto questa tendenza [ormai] consolidata di criminalità”.

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