Antisemitismo e islamofobia contro le vittime palestinesi, ma i media egemonici ribaltano la realtà dei fatti

Antisemitismo e islamofobia contro le vittime palestinesi, ma i media egemonici ribaltano la realtà dei fatti

InfoPal. Di Angela Lano. Chi ha aggredito chi… ? I tifosi israeliani ad Amsterdam: “Niente scuole a Gaza perché non ci sono più bambini”, “Lasciate che le IDF vincano per fottere gli arabi”, “Morte agli arabi, morte ai musulmani”).

Quando razzismo suprematista, colonialismo di insediamento, estremismo ideologico politico-religioso, psicopatia e furia genocida sono così evidenti da non poter essere più negati, ma i media egemonici, asserviti ai piani imperiali angloamericani-sionisti continuano a manipolare la realtà dei fatti e a parlare di “antisemitismo”, “pogrom anti-ebraici”, allora si ha l’esatta misura del nulla umano in cui è sprofondato l’Occidente collettivo.

E’ quanto accade da troppo tempo – e in questo ultimo anno è diventato dolorosamente più esplicito e chiaro che mai – e chi è fornito di coscienza non può rimanere in silenzio e accettare l’ennesimo teatro dell’assurdo dove le vere vittime, i semiti di Palestina e in diaspora, sono trasformate in carnefici, e i carnefici, i colonizzatori israeliani di origine europea, bianca (*), in vittime.

Vediamo i fatti, così come si sono svolti.

Giovedì 7 novembre, ad Amsterdam è giorno di partita per l’European League, tra il Maccabi Tel Aviv, israeliano, e l’Ajax, olandese, ma per le strade della città si scatena il caos, con tanto di feriti e arrestati.

Tutto inizia con la provocazione dei tifosi del Maccabi, che, non soddisfatti di starsene solo a guardare la partita, decidono di fare di meglio, attaccando un taxi e bruciando una bandiera palestinese, come riportato dal capo della polizia di Amsterdam Peter Holla. Ma non solo: sfilano per le strade inneggiando al genocidio israeliano nella Striscia di Gaza, gridando “Morte agli Arabi” e strappando una bandiera palestinese da una casa. E tutto questo, sotto gli occhi di tutti (c’è abbondanza di foto e video). Tuttavia, la polizia olandese non interviene a fermare i fanatici, perché, sappiamo che, chi lo fa, è trasformato immediatamente in un pericoloso “antisemita”.

Che succede, allora? Una parte della comunità di origine arabo-olandese reagisce e si scatenano gli scontri. Risultato: diverse persone sono ricoverate in ospedale, e altre 62 sono arrestate. Adesso sì, le forze dell’ordine intervengono e interviene pure il governo israeliano che decide di inviare due aerei per mettere al sicuro i tifosi del Maccabi.

In questo chiaro e vergognoso quadretto di razzismo anti-arabo, di anti-semitismo doc e islamofobia, magicamente i colpevoli diventano le vittime e, in Italia, governo e media si scatenano a favore dei razzisti xenofobi e pro-genocidio. E nel resto dell’Europa non va meglio, a sottolineare, ancora una volta, che il colonialismo e l’orientalismo razzista sono strutturali.

Suprematismo europeo anti-arabo e anti-islamico.

Diversi analisti si sono chiesti cosa sarebbe successo se, invece delle bande di tifosi sionisti, ad andare in giro per le strade incendiando auto, malmenando tassisti, gridando “morte a…”, strappando bandiere dai balconi, cantando cori genocidiari del tipo “non ci sono più bambini a…”, a rifiutarsi di rispettare il minuto di silenzio per le vittime del nubifragio di Valencia, in Spagna, fossero stati, per esempio, degli Arabi, dei musulmani, degli immigrati… Certamente ci sarebbe stato un linciaggio mediatico-politico, e gli esaltati razzisti sarebbero stati condannati “senza se e senza ma” da governi e mezzi di informazione. Soprattutto se le vittime di tali azioni fossero stati ebrei ashkenaziti o altri gruppi bianchi europei, quelli, cioè, con cui l’Occidente suprematista empatizza. I media egemonici avrebbero certamente riempito le prime pagine delle loro edizioni per giorni, chiedendo indagini e condanne e stigmatizzando i colpevoli. Invece gli autori dello scandaloso caso di razzismo sono ebrei israeliani, una casta di estremisti e razzisti super-protetta dal mainstream, dai politici e da parte del gregge umano con troppe “installazioni mentali esterne”.

Dunque, un migliaio di tifosi maccabi sono andati ad Amsterdam – città che vanta uno dei primati in fatto di persecuzioni a Palestinesi, attivisti pro-Palestina, arabi e musulmani in generale – per piantar casino. Cosa che, peraltro, gli israeliani in giro per il mondo sanno fare benissimo – guardate questo video su quanto accaduto in una località turistica della Bahia, Brasile: “Israeliano commette razzismo e cerca di ‘comprare’ agenti di polizia, ma viene arrestato”.

E già, il crimine di razzismo in Brasile non vale solo per alcune comunità, come in Europa, ma per tutti. In Italia, in Olanda, in Francia, il turista israeliano razzista non sarebbe stato arrestato, mentre probabilmente le sue vittime sarebbero state accusate di “antisemitismo” o di “calunnia” e avrebbero passato i guai loro.

Razzismo strutturale.

Dobbiamo sapere che in Israele il razzismo fa parte, anche, del calcio, come dimostra il Beitar Jerusalem, uno dei cui slogan è un inno alla “squadra più razzista d’Israele”. Nel video qui di sotto si possono vedere e sentir cantare “Morte agli arabi” con il motto “Forever Pure”, “puri per sempre”, ricordando il mito della “razza pura” di ben nota memoria. Il testo del loro canto dice quanto segue:

Le stelle nel cielo sono testimoni / del razzismo che è come un sogno / Il mondo intero sarà testimone / Non ci saranno arabi nella squadra! / Non mi interessa quanti e come vengono uccisi / Eliminare gli arabi mi entusiasma / Ragazzo, ragazza o vecchio / Seppellirò tutti gli arabi sotto terra.

Ma, come nel caso di Amsterdam, si tratta di persone di religione ebraica, e ciò è l’unica cosa che conta per il mainstream e per i politici-lacchè europei, e questi fanatici razzisti e inneggianti all’infanticidio gazawi si trasformano, magicamente, da barbari in vittime. Mistero della fede! O meglio, del suprematismo bianco occidentale e dell’altrettanto vergognosa strumentalizzazione dei sensi di colpa (si leggano i testi di Norman Finkelstein).

Ottanta anni di pulizia etnica della Palestina storica, un anno e mezzo di genocidio nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e in Libano, con la legittima resistenza di questi due popoli tacciata di “terrorismo” dai media egemonici, con veri e propri pogrom sionisti in corso contro i nativi palestinesi, con persecuzioni da regime totalitario contro Palestinesi e attivisti pro-Palestina in Europa, con schedature e conti correnti bloccati, arresti, caccia all’Arabo e quant’altro…, e i servitori della Israeli Lobby a stracciarsi le vesti perché una banda di tifosi israeliani ha trovato pane per i suoi denti, mentre aveva pensato di farla franca anche questa volta.

Siamo tristemente abituati a una Europa fallita economicamente, politicamente e umanamente che ancora usa il poco fiato che ha per gridare a vanvera di “pogrom”, di “caccia all’ebreo” e di “anti-semitismo” verso i soggetti sbagliati, dimenticando le vere vittime a cui viene imposta la beffa, dopo i danni e gli 80 anni di colonialismo brutale e genocida, e sovvertendo la realtà, manipolando i fatti e gli eventi stessi.

Voglio ricordare che la cronaca si può contraffare, che la Storia si può inventare, che la realtà si può deformare a seconda di chi gestisce il piccolo o grande Potere, ma una cosa è certa: la verità viene sempre a galla, a dispetto delle montagne di menzogne a cui cercano di abituarci.

(*) Shlomo Sand, “L’invenzione del popolo ebraico”, Milano: Rizzoli editore, 2010.

Sintesi dei FATTI.

TIFOSI DEL MACCABI TEL AVIV AGGREDITI AD AMSTERDAM?

  • Fischiano durante il minuto di silenzio per le vittime di Valencia;
  • Tirano giù le bandiere palestinesi in giro per la città, in violazione della proprietà privata degli autoctoni;
  • Intonano canti genocidi:
    “Niente scuole a Gaza perché non ci sono più bambini”, “Lasciate che le IDF vincano per fottere gli arabi”, “Morte agli arabi, morte ai musulmani”.
  • Aggrediscono tassisti arabi.

Video.