Aohr-Uk: esercito egiziano ha deviato dalla sua ideologia

Londra-Quds Press.“La carneficina della Guardia repubblicana e gli altri massacri sono il risultato di una campagna di incitamento e disinformazione, lanciata da media mercenari allo scopo di infiammare l’Egitto”. Lo ha affermato l’Organizzazione araba per i diritti umani in Gran Bretagna (Aohr-Uk). “Con profondo rammarico, l’esercito si è fatto trascinare nella campagna, e sembra aver deviato dalla sua ideologia: difendere il paese da qualsiasi aggressione esterna”. ha aggiunto l’organizzazione.

In un comunicato scritto, il vice presidente dell’organizzazione, Mohammad Jamil, ha avvertito che le forze di sicurezza e l’esercito “stanno sottoponendo i detenuti a torture, per costringerli ad apparire in filmati in cui ammettono la propria responsabilità di un presunto assalto contro la sede della Guardia repubblicana, al fine di confermare la versione di quest’ultima, che afferma di aver subito un attacco. Negli ultimi giorni, esercito, forze di sicurezza e media egiziani hanno cercato di rielaborare gli eventi, scambiando la vittima con il carnefice”.

Jamil ha ritenuto il ministro della Difesa, generale Abdel Fattah al-Sisi, che ha guidato il golpe militare contro il deposto presidente egiziano, Mohammed Mursi, “personalmente responsabile del massacro”. Ha dichiarato: “E’ inverosimile che i capi delle Guardie repubblicane abbiano ordinato la sanguinosa aggressione senza il preventivo benestare del ministro della Difesa”.

Il vice presidente dell’Aohr-Uk ha lanciato un appello ai quadri e gli ufficiali dell’esercito egiziano, non coinvolti nel golpe o nelle uccisioni, a “non eseguire gli ordini di sparare contro i manifestanti”. Ha anche esortato le forze attive della società egiziana ad esercitare delle “pressioni sui militari per costringerli a far marcia indietro sul loro colpo di stato”, sollecitando le masse popolari a “riversarsi nelle strade e nelle piazze per esprimere il loro rifiuto delle stragi compiute dall’esercito e dalla polizia”.

Jamil si è anche rivolto ai segretari generali dell’Onu, Lega araba e l’Organizzazione per la cooperazione islamica perché “prendano una posizione che spinga l’esercito ad abbandonare i suoi piani premeditati di uccidere i manifestanti”.

Ha quindi condannato “lo spaventoso silenzio della comunità internazionale di fronte a ciò che è accaduto all’alba di lunedì”. “Nonostante le immagini di morti e feriti, essa non ha emesso alcuna condanna immediata per l’accaduto”, ha aggiunto.

Infine, Jamil ha sottolineato che la sua organizzazione sta preparando i documenti legali per perseguire i capi dell’esercito egiziano, generale Abdel Fattah al-Sisi in testa, di fronte alla giustizia penale internazionale.