Aohr-Uk: un detenuto nelle carceri egiziane muore in seguito alle torture subite

Londra-Quds Press. L’Organizzazione araba per i diritti umani in Gran Bretagna (Aohr-Uk) ha rivelato che un cittadino egiziano di 35 anni, detenuto nella sezione penale del carcere della città di Mansoura, è morto nella serata di sabato 14 settembre, in seguito alle gravi torture subite per mano delle forze di sicurezza egiziane.

In un comunicato stampa diramato mercoledì 25 settembre, l’organizzazione ha esortato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad istituire una commissione d’inchiesta per indagare sulle gravi violazioni, la tortura in primis, inflitte ai detenuti nelle carceri egiziane. Ha anche chiesto al Segretario generale dell’Onu di agire rapidamente per esercitare delle pressioni sulle autorità golpiste del paese arabo, al fine di indurle a rispettare i diritti fondamentali dell’uomo, sanciti dai trattati e dalle leggi internazionali.

Nel suo comunicato, l’organizzazione ha rivelato che le famiglie di molti egiziani hanno lamentato che i loro parenti rinchiusi nel centro di detenzione di Mansoura-Dakahlia e nel carcere di Mansoura, in cui i carcerati scontano le loro condanne, sono stati sottoposti a gravi torture.

Testimoni oculari citati dall’organizzazione hanno confermato che Nabil Abdel Azim, detenuto nella sezione penale del carcere di Mansoura, è deceduto nella serata del 14 settembre, a causa delle gravi torture subite. Inoltre, l’ Aohr-Uk ha reso noto che i parenti del defunto, e per poter riavere il suo corpo, hanno subito delle pressioni per accettare la versione che vorrebbe la sua morte causata da un infarto. Un fatto che gli esperti di medicina legale ritengono inverosimile, vista la giovane età del detenuto.

In un contesto correlato, l’organizzazione ha riportato la testimonianza della famiglia del detenuto Basel Mohamed Khalil, di 27 anni, sposato e padre di un bambino. La famiglia ha affermato che il detenuto è stato torturato nel carcere di Mansoura, aggiungendo che a Basel sono stati inferti diversi tagli con un coltello, alla schiena e all’addome ed è stato picchiato duramente. Oltre ad aver subito abusi di natura sessuale.

Citando altri detenuti, l’organizzazione ha reso noto che la tortura nel carcere in questione rappresenta un’attività quotidiana e viene praticata sia sui detenuti penali che su quelli arrestati per motivi politici.