Solo i casi umanitari e medici saranno autorizzati ad attraversare i check-point – gli oltre 600 in Cisgiordania – e i “posti di frontiera” (crossing-point). La chiusura terminerà a mezzanotte di domenica prossima.
Le festività ebraiche sono un ulteriore pretesto per imporre grandi difficoltà ai palestinesi che vivono sotto l’occupazione militare israeliana in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme, in quanto sono solitamente accompagnate da blocchi totali e da altre pratiche restrittive. Tutte queste azioni abusive e oppressive contro i palestinesi sono giustificate dalla “sicurezza per le celebrazioni dei coloni”. Gli insediamenti e i coloni israeliani sono tutti illegali secondo il diritto internazionale.
Le misure israeliane includono la chiusura di tutte le strade principali, l’istituzione di ulteriori posti di blocco militari e l’intensificazione della presenza dell’esercito, così come la chiusura di tutti gli attraversamenti intorno alla Striscia di Gaza, rafforzando ulteriormente l’assedio.