Appelli per intensificare la solidarietà verso prigionieri in sciopero della fame

-66295001Gaza – PIC. Organizzazioni giuridiche e forze nazionali palestinesi hanno invitato ad intensificare la solidarietà verso i palestinesi in sciopero della fame nelle prigioni di occupazione israeliana.

Il vice ministro dei prigionieri e ex detenuti, Baha Eddine Madhoun, ha invitato ad intensificare la solidarietà verso i prigionieri per spingere tutti i settori della società palestinese a fare pressioni su Israele.

Madhoun ha invitato la presidenza dell’Autorità palestinese a compiere tutti gli sforzi necessari per porre fine alla sofferenza dei prigionieri e per esporre il volto criminale del governo occupante.

Ha insistito sull’importanza del lavoro delle istituzioni internazionali sui diritti umani per rendere giustizia ai prigionieri palestinesi alla luce degli attacchi dell’occupazione.

Durante un sit-in di solidarietà svoltosi lunedì 31 ottobre, due associazioni per i prigionieri e gli ex detenuti, al-Qods e Wed, hanno sottolineato la necessità di sostenere i prigionieri nella loro battaglia contro l’amministrazione penitenziaria sionista e il loro sciopero della fame come rifiuto della detenzione amministrativa.

Il prigioniero rilasciato Ahmed Herz Allah ha dichiarato che l’occupazione ha emesso più di 26.000 ordini di detenzione amministrativa contro i prigionieri – compresi medici, universitari, studenti, bambini -, senza alcuna giustificazione.

Decine di cittadini palestinesi hanno partecipato al sit-in organizzato nel centro della città di Gaza, sventolando foto di prigionieri e inneggiando slogan che invitavano a liberarli e a sostenere la resistenza nelle nuove operazioni di scambio di prigionieri.

Abdullah Qandil ha dichiarato che ci sono circa 1000 prigionieri palestinesi in detenzione amministrativa nelle prigioni sioniste, denunciando la negligenza dell’Autorità palestinese a rivolgersi alla Corte penale internazionale, e ha invitato ad accelerare la risoluzione della questione dei prigionieri e a lavorare per perseguire l’occupazione attraverso le istituzioni giuridiche ed internazionali.

Traduzione di Giovanna Vallone