Appello dei coloni per un’invasione di massa alla Spianata delle Moschee, Gerusalemme

Gerusalemme/al-Quds-PIC. Le associazioni di coloni hanno invitato i loro sostenitori a prendere d’assalto la moschea Al-Aqsa il 10/06/2021 in risposta alla cancellazione della cosiddetta marcia delle bandiere nella Gerusalemme occupata.

Il parlamentare di Otzma Yehudit, Itamar Ben Gvir, e quello del Likud, May Golan, oltre ad altri membri del Likud alla Knesset, hanno annunciato lunedì sera la loro intenzione di guidare la marcia provocatoria, sfruttando la loro immunità parlamentare, nonostante la cancellazione ufficiale dell’evento da parte della polizia, secondo il Canale televisivo israeliano Kan 11.

Ben Gvir, sul suo account Twitter, ha invitato i membri della Knesset ad unirsi a lui e ha ritenuto che il rifiuto dell’ispettore generale di polizia di organizzare la marcia sia una “resa” alle fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza.

Da parte sua, May Golan ha annunciato il suo sostegno a Ben Gvir scrivendo in un tweet: “Ho intenzione di marciare, giovedì prossimo, con il parlamentare Ben Gvir e con quante più bandiere israeliane possibile”.

Il cosiddetto quartier generale congiunto delle organizzazioni del Monte del Tempio, che comprende organizzazioni ebraiche che chiedono la distruzione della moschea di Al-Aqsa e la costruzione del tempio sulle sue rovine, ha chiesto di assaltare la moschea di Al-Aqsa su larga scala.

Anche il fan club estremista Beitar Jerusalem de La Familia, ostile agli arabi e all’Islam, ha annunciato che i suoi sostenitori intendono partecipare alla marcia in ogni caso.

Nel frattempo, le organizzazioni terroristiche sioniste, inclusa Lehava, hanno invitato gli israeliani a unirsi al massiccio assalto alla moschea di Al-Aqsa alle 13:30 di giovedì 10 giugno.

Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, terrà un incontro con la partecipazione del ministro della Difesa Benny Gantz, del ministro della Sicurezza interna Amir Ohana, dei funzionari dell’Agenzia per la sicurezza interna Shin Bet e della polizia per discutere la questione dell’approvazione della marcia della bandiera.