Appello del Pchr per il rilascio di quattro pescatori palestinesi

Pchr. Il Centro Palestinese per i diritti umani (Pchr), condanna le continue violazioni israeliane contro i pescatori palestinesi nella Striscia di Gaza, ed esprime preoccupazione per l’escalation di queste violazioni, dimostrata dall’arresto di quattro di essi e la confisca di un peschereccio palestinese della Striscia di Gaza.

Secondo le indagini condotte dal Pchr, lunedì 22 ottobre, alle 10 del mattino circa, le forze navali israeliane posizionate di fronte alla località al-Waha, a nord-ovest di Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, hanno aperto il fuoco su un gruppo di pescatori, arrestandone quattro di loro, mentre stavano pescando a due miglia nautiche dalle coste.

Gli uomini arrestati sono stati identificati come Ramez ‘Izat Baker, 41 anni, Khamis Sobhi Baker 43 anni, Arafat Mohammad Najib Baker, 20 anni, Bayan Khamis Baker 17 anni.

‘Eid Mohssen’ Eid Baker, 23 anni dal quartiere Rimal di Gaza, si trovava nelle vicinanze del luogo dell’attacco. Ha reso la sua testimonianza al ricercatore sul campo del Pchr:

“Intorno alle ore 10 di lunedì 22 ottobre, stavo pescando con i miei fratelli sulla barca di mio padre, nei pressi di al-Soudaniya, a nord di Gaza, circa 2 miglia nautiche al largo della costa, mentre i miei cugini erano bordo di un peschereccio a circa 200 metri di distanza da noi, quando ho visto una cannoniera israeliana che si avvicinava. Uno dei soldati a bordo, con un altoparlante, ci ha ordinato di navigare verso nord, tuttavia, siamo andati a sud e abbiamo continuato a pescare. 15 minuti dopo, la cannoniera israeliana è tornata di nuovo, a grande velocità, e improvvisamente ha iniziato a sparare in modo casuale contro di noi. Uno dei soldati ci ha ordinato di fermarci, ma abbiamo continuato a navigare verso sud per sfuggire agli spari. Il peschereccio di mio cugino Ramez Baker si è improvvisamente spento, a causa di un proiettile che ha colpito il suo motore, e la cannoniera israeliana si è avvicinata fermandosi a circa 30 metri dal peschereccio. A quel punto ho visto i quattro pescatori, Ramez, Arafat, Khamis e suo figlio Bayan, togliersi i vestiti, saltare in acqua in mezzo agli spari ininterrotti, e nuotare verso la cannoniera israeliana. I soldati hanno confiscato il peschereccio e l’hanno trasportato verso nord”. 

Le forze israeliane hanno recentemente imposto maggiori restrizioni sul lavoro dei pescatori nella Striscia di Gaza. Dal 2000, ai pescatori palestinesi è stato negato il diritto di navigare e pescare liberamente. Nel 2008, le forze israeliane hanno ridotto l’area di pesca dai 20 miglia nautiche, concesse in seguito agli accordi sottoscritti tra palestinesi e Israele, a 6 miglia nautiche. Tuttavia, dal 2009, le forze israeliane impediscono ai pescatori di andare al di là delle 3 miglia nautiche. Con il risultato che i pescatori non possono raggiungere le aree oltre quella distanza in cui il pesce è abbondante. A volte, le forze israeliane inseguono i pescatori palestinesi anche all’interno delle tre miglia nautiche. Di conseguenza, i pescatori palestinesi che si vedono negato l’accesso alle loro acque, hanno perso l’85% della loro fonte di reddito. 

Il Pchr condanna le ripetute violazioni commesse dalle forze israeliane contro i pescatori palestinesi. Inoltre, il Pchr ritiene che tali violazioni fanno parte di una politica di punizione collettiva, messa in atto contro i civili con l’obiettivo di impedire loro di usufruire dei mezzi di sussistenza. Tali azioni sono proibite dalla legge internazionale in materia di diritti umani, e dal diritto umanitario internazionale. 

Il Pchr sostiene che l’assedio imposto da Israele sulla Striscia di Gaza è illegale e costituisce una forma di punizione collettiva, vietata ai sensi dell’articolo 33 della IV Convenzione di Ginevra (1949), relativa alla protezione dei civili in tempo di guerra. Esso rappresenta anche un crimine di guerra, che deve essere fermato da tutte le parti, comprese le Alte Parti Contraenti della IV Convenzione di Ginevra. Questo punto di vista è sostenuto dai pareri legali espressi da molti esperti di diritto internazionale, e dagli organismi dell’Onu che si occupano di diritti umani e diritto umanitario internazionale. 

Alla luce di quanto sopra, il Pchr: 

– Esorta Israele a rilasciare immediatamente i pescatori arrestati, restituire il peschereccio confiscato ai suoi proprietari e risarcire le vittime da eventuali danni materiali o psicologici causati dall’attacco. 

– Invita Israele a rispettare il diritto alla libertà di movimento dei pescatori della Striscia di Gaza, a porre immediatamente fine alla sua politica di inseguimenti e arresti contro i pescatori palestinesi permettendoli di navigare e pescare liberamente nel mare di Gaza.

– Esorta Israele a porre fine all’assedio illegale imposto sulla Striscia di Gaza, che costituisce una forma di punizione collettiva, vietata ai sensi dell’articolo 33 della IV Convenzione di Ginevra (1949) relativa alla protezione delle persone civili in tempo di guerra. 

– Invita la comunità internazionale e le Alte Parti contraenti della IV Convenzione di Ginevra all’adempimento degli obblighi legali e morali, applicare le norme del diritto internazionale e mettere fine alle sofferenze del popolo palestinese.