In una conferenza stampa di questo giovedì, il portavoce di Hamas, Abdurrahman Shadid, ha ribadito la piena responsabilità dell’occupazione israeliana per le vite dei prigionieri e ogni crimine che possa essere commesso dal Servizio Penitenziario di Israele, chiamando poi in causa l’ufficiale dell’intelligence israeliana, Ilan Borda, ben noto per l’odio e gli atti criminali perpetrati nei riguardi dei detenuti palestinesi.
Il Servizio Penitenziario si è reso colpevole di aver intensificato le misure punitive a danno dei prigionieri, con l’adozione di nuovi metodi, come il trasferimento di intere sezioni in carceri diverse, volti a minarne la risoluzione e scoraggiarne la solidarietà.
Shadid ha, quindi, lanciato un appello all’Autorità Nazionale Palestinese affinché prenda provvedimenti immediati e ricorra agli ambasciatori per mettere la comunità internazionale al corrente dei crimini contro i detenuti palestinesi. Ha, inoltre, sollecitato l’ANP a perseguire i capi del Servizio Penitenziario presso la Corte penale internazionale.
Allo stesso modo, Shadid si è rivolto alle varie fazioni politiche e al popolo palestinese, invocando un’azione collettiva attraverso la partecipazione a eventi di solidarietà a sostegno dei detenuti, e ha esortato i media a sposare la questione dei prigionieri palestinesi come causa umanitaria e nazionale.
Traduzione di Daniela Aronica