Appello di Haniyah alla Lega Araba e ai paesi arabi: "Aiutateci a far cessare la sofferenza del popolo palestinese".

Il premier palestinese Ismail Haniyah ha chiesto al segretario generale della Lega Araba, al presidente del Vertice arabo e a tutti i presidenti arabi di assumere posizioni atte a far cessare la sofferenza del popolo palestinese.

Haniyah ha accusato gli americani di porre tanti ostacoli a tutte le proposte di trasferimento di fondi per pagare i salari dei dipendenti.

 

Durante la riunione dei ministri, ieri, a Gaza, ha affermato: "Rivolgo un appello al segretario generale per la lega araba, Amer Musa, al presidente del vertice arabo, il sudanese Hassan Al-Bachir, e ai presidenti arabi affinché intervengano per porre fine a questa sofferenza e all’intrusione degli americani che affama il popolo palestinese".

 

Il Premier ha affermato che il governo palestinese lavora per garantire la sicurezza e la protezione ai cittadini; poi ha parlato del martirio della cittadina palestinese Itaf Zalat di Tulkarem, uccisa dagli israeliani nella sua abitazione, e di una signora palestinese che ha partorito in carcere, sottolineando che evidentemente la donna palestinese è nel mirino degli israeliani. Ha dunque chiesto alla comunità internazionale e alle organizzazioni umanitarie di intervenire per far cessare la sofferenza del popolo palestinese e dei prigionieri nelle carceri israeliane.

 

Haniyah ha inoltre dichiarato che il governo palestinese è riuscito a raccogliere finanziamenti e sta cercando di trovare il modo di introdurli nel territorio palestinese, aggiungendo che il governo americano lavora per creare ostacoli al trasferimento di questi fondi e che è evidente che si tratta di una strategia politica per esercitare pressioni sul governo palestinese e per costringerlo a cedere.

 

Il Premier ha invitato al dialogo nazionale, aggiungendo che "il successo di questo dialogo sarà basato sull’accordo su tutte le questioni. Sappiamo qual è lo scopo del negoziato, perché il popolo palestinese non accetta la propaganda politica ma i fatti concreti". E ha chiesto alle vari fazioni di non partire dal presupposto che il governo palestinese è in crisi, perché "non è vero: è un governo eletto, e chi sta attraversando una crisi sono le parti che non vogliono riconoscere il popolo palestinese".

 

 

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