APPELLO: ROMPERE I SILENZI FERMARE ISRAELE SALVARE LA PALESTINA

APPELLO :

ROMPERE I SILENZI

FERMARE ISRAELE

SALVARE LA PALESTINA !

L’Associazione di Amicizia Italo- Palestinese condanna fermamente l’invasione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano ed il sequestro di 8 ministri palestinesi e di 21 parlamentari e chiede alla comunità internazionale di domandare l’immediato ritiro ed il rilascio dei sequestrati.

E’ ora che i governi dei paesi europei, a partire dal nostro governo, intraprendano una nuova politica nei confronti dello Stato di Israele e della Palestina.

Sulla base del fatto che la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha imposto a tutti gli Stati l’obbligo di non accettare <<la situazione di illegalità>>  creata con la costruzione del muro e ha chiesto all’Assemblea generale ed al Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. di <<esaminare quali ulteriori azioni siano necessarie per porre fine allo stato di illegalità>>,

riteniamo che sia necessario ed urgente sollecitare innanzitutto i nostri politici ad esprimersi con maggiore chiarezza in difesa della legalità internazionale e ad adottare strategie miranti a:

          Condannare formalmente l’assedio armato alla Striscia di Gaza e l’occupazione di porzioni sempre più vaste dei territori della Cisgiordania, la costruzione del muro e gli ingiustificati provvedimenti che affamano il popolo palestinese, le espulsioni, gli omicidi mirati degli attivisti politici, i bombardamenti sui civili, sugli ospedali, sulle ambulanze, la confisca illegale dei terreni coltivati, la demolizione delle case. Questi crimini stanno causando una vera e propria emergenza umanitaria, prima fase di un progetto che si potrà configurare come genocidio organizzato. Tale “terrorismo di Stato”  deve essere sanzionato ai sensi della IV Convenzione di Ginevra e delle norme del Diritto Internazionale.

          Difendere il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla resistenza contro l’occupazione israeliana, come già garantito dalla Carta dell’O.N.U. e dalle norme del Diritto Internazionale. Sostenere inoltre, esplicitamente, le scelte politiche dei Palestinesi, frutto di libere e democratiche elezioni, ed accantonare la pretesa che il Governo palestinese riconosca ufficialmente lo Stato di Israele fino a che quest’ultimo non cesserà di violare i diritti umani e fino a che non riconoscerà anche attraverso fatti concreti (smantellamento del muro e ritiro ai confini del 1967, riconoscimento dei diritti dei profughi) il diritto all’esistenza di uno Stato di Palestina completamente autonomo, con vera continuità territoriale e con capitale Gerusalemme est.

          Cessare il boicottaggio dell’attuale Governo palestinese anche in virtù del fatto che Hamas è un’organizzazione politica che si è sempre distinta non solo per l’assenza di corruzione al proprio interno ma anche per la capacità e l’efficienza nel soddisfare capillarmente le necessità della popolazione dopo le intenzionali distruzioni da parte di Israele della rete di infrastrutture in Cisgiordania e Gaza (molte delle quali realizzate con fondi italiani e di numerosi paesi europei).

          Condannare il piano israeliano di soluzione unilaterale sul futuro assetto dei confini con i Territori Occupati di Cisgiordania e Gaza allo scopo di impedire che ulteriori porzioni di territorio palestinese vengano illegalmente annesse allo Stato di Israele tramite l’ “ebraicizzazione” di Gerusalemme e l’espulsione dei residenti palestinesi, l’abusivo allargamento delle “colonie” esistenti, l’appropriazione della Valle del Giordano, l’imposizione di strade ad uso esclusivo dei coloni israeliani (atto di apartheid) .

          Chiedere la revoca della decisione dell’Unione Europea di interrompere i finanziamenti e i trasferimenti finanziari all’A.N.P. e fare pressione sul Governo Israeliano perchè garantisca che questi trasferimenti possano arrivare direttamente ai destinatari. Chiedere  inoltre che Israele restituisca dazi e tasse doganali indebitamente sottratte per non aggravare ulteriormente le già disastrose condizioni dell’economia palestinese. Nel contempo sollecitare tutti i paesi europei ad arginare l’entità dell’emergenza sanitaria mettendo in atto politiche di cooperazione volte a supportare direttamente le strutture sanitarie palestinesi mediante l’invio di fondi ed attrezzature.

          Considerare il parere degli organismi ed associazioni internazionali (Amnesty International e molte altre) che denunciano i crimini di Israele e sostenere soprattutto quelle organizzazioni ebraiche israeliane ed ebraiche europee  che si oppongono alla costruzione del muro di separazione ed alla violazione dei diritti umani e che richiedono l’applicazione della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja e delle risoluzioni O.N.U. (in particolare la dichiarazione 2005 di European Jews for a Just Peace che propone una campagna globale di boicottaggi mirati, disinvestimenti e sanzioni nei confronti di Israele).

          Sospendere il “Trattato di cooperazione militare Italia-Israele ”, (accordo quinquennale concordato con gli USA e prorogabile automaticamente) le cui implicazioni (addestramento personale militare, ricerca congiunta su nuovi sistemi di aggressione anche con armi nucleari ecc.) rappresentano un pericolo gravissimo per i popoli del Medio Oriente (e non solo) e le cui connotazioni segrete costituiscono una violazione della sovranità del nostro parlamento.

ASSOCIAZIONE DI AMICIZIA ITALO-PALESTINESE DI FIRENZE

Firenze, 29 giugno 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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