Appello urgente: fermate l’aggressione israeliana contro il popolo palestinese

Riceviamo e pubblichiamo

Appello urgente: fermate l’aggressione israeliana contro il popolo palestinese

Si prega di inviare:

  • Al Presidente del Consiglio dei Ministri;
  • Al Capo dello Stato,
  • Ai Presidenti delle Camere;
  • Ai Capigruppo parlamentari;
  • Alle Organizzazioni della società civile, ivi comprese quelle pei Diritti umani.

Diffondere con tutti i mezzi

Appello urgente: fermate l’aggressione israeliana contro il popolo palestinese!

Il governo di occupazione israeliana scaglia le sue forze militari in una nuova offensiva contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza, intensificando contemporaneamente pratiche quali omicidi, torture e abusi in Cisgiordania e a Gerusalemme.

Il governo israeliano si è affrettato a mettere in pratica la propria decisione, presa la sera del 7 luglio, con una nuova aggressione alla Striscia di Gaza, bombardando città e quartieri residenziali, distruggendo costruzioni e infrastrutture civili, terrorizzando i quasi due milioni di palestinesi residenti nella Striscia di Gaza, la maggioranza dei quali è costituita da bambini e ragazzini di età inferiore ai 18 anni.

Tutto questo aggrava la situazione della Striscia di Gaza, priva di rifugi sicuri, di riserve alimentari e di medicinali, sottoposta ad un assedio soffocante e a un isolamento forzato dal mondo, all’interruzione dei rifornimenti dei beni di prima necessità, compreso il carburante indispensabile per il funzionamento dell’unica centrale elettrica. Tutti aspetti che rendono catastrofiche le conseguenze di un attacco militare alla Striscia di Gaza.

Tutto questo accade mentre si moltiplicano gli omicidi, gli arresti, le torture, le pratiche atroci, commessi dalle forze di occupazione e dalle bande di coloni fanatici, che arrivano al punto di tentare il rapimento di numerosi bambini e ragazzini allo scopo di torturarli e ucciderli, mentre le auto guidate dai coloni continuano a investire deliberatamente i palestinesi.

E’ stato il crimine orrendo del rapimento di un ragazzo di Gerusalemme, Muhammad Abu Khudair, bruciato vivo il 2 luglio scorso da una banda di estremisti, a far perdere qualsiasi senso del limite.

E così, i crimini dell’occupazione, le violazioni, le politiche di repressione e di oppressione, l’apartheid, sono arrivati a un livello tale da innescare una reazione palestinese collettiva, che si è estesa alle regioni della Galilea e del Negev.

Il silenzio della comunità internazionale e l’inazione di fronte alle aggressioni, agli omicidi, alle violenze, alle gravi violazioni commessi dall’esercito israeliano contro il popolo palestinese, incita il governo israeliano stesso a persistere nell’offensiva militare, con l’obiettivo di rafforzare l’occupazione e di garantirsi la dominazione sul popolo palestinese, nel tentativo di annientare qualsiasi opportunità futura per questo popolo di ottenere la libertà, l’indipendenza, la sovranità sul proprio territorio e sulle proprie risorse.

La responsabilità morale e gli obblighi umanitari impongono ai Governi, ai Parlamenti, agli organismi ufficiali e alle organizzazioni della società civile, di far sentire alta la propria voce contro l’aggressione militare israeliana guidata da un governo estremista contro il popolo palestinese.

Ci aspettiamo da voi una dura presa di posizione che contribuisca a fermare l’attacco militare e le gravi violazioni  contro il popolo palestinese.

Ci aspettiamo da voi che blocchiate tutti i privilegi, le strutture e gli accordi di cooperazione di cui gode l’occupazione israeliana, così come ci aspettiamo l’imposizione di serie misure punitive.

Infine, occorre che si ammetta l’impossibilità di risolvere la questione palestinese se non ponendo una fine incondizionata all’occupazione, consentendo al popolo palestinese di accedere alla libertà, all’indipendenza e ai diritti umani inalienabili, secondo i principi della giustizia e del diritto.

Traduzione di Federica Pistono