Apprezzamenti e riconoscimenti politici nei commenti al successo Unesco

Palestina occupata – InfoPal. “Un passo importante per la nostra causa nazionale e per la tutela dei luoghi Santi”, così il Movimento di resistenza islamica al governo della Striscia di Gaza assediata, Hamas, ha salutato il risultato del voto Unesco, con l'entrata a pieno titolo della Palestina.

Nel comunicato di Hamas, le congratulazioni sono state rivolte anzitutto al popolo palestinese: “per questa vittoria con la quale si proclama la rilevanza della propria causa e che potrà essere d'aiuto nell'esposizione dei furti e delle violazioni israeliane contro i luoghi santi della storia palestinese. Anzitutto la moschea di al-Aqsa, continuamente sottoposta alle minaccia israeliana, e l'intera città Santa, Gerusalemme, sfigurata dall'espansione coloniale di Israele.

“E' segno che presso la comunità internazionale vi è consapevolezza dell'oltraggio al quale siamo esposti e della liceità della nostra causa. Quale miglior momento di questo per reiterare un appello per la protezione dei luoghi santi dai piani dell'occupazione israeliana, condotti con la complicità americana”.

'Ezzat ar-Rishaq, membro dell'ufficio politico di Hamas: “Questo risultato è la verità che si manifesta, insieme alla posizione dei popoli del mondo affianco alla lotta e al nostro progetto nazionale. Hamas apprezza l'esito del voto, considerato 'una nuova posizione della comunità internazionale', alla quale ora chiediamo di proseguire a sostegno di una vittoria palestinese, aiutando il nostro popolo ad affermare verità e liceità del progetto nazionale. Il diritto a vivere in uno Stato indipendente è un diritto naturale del popolo palestinese, così come lo è il Diritto al Ritorno dei profughi palestinesi verso terra e nazione proprie.

“Ringraziamo gli Stati che hanno votato a sostegno della nostra causa, e non possiamo non condannare la posizione di opposizione israelo-americana”.

Fronte popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp): “Un trionfo della volontà a essere liberi e all'autodeterminazione. Un successo politico per il ripristino della legalità internazionale, per la conquista di indipendenza e per il rispetto del Diritto al Ritorno”.

Vengono qui riconosciuti i meriti politici-diplomatici all'Organizzazione di liberazione della Palestina (Olp), mentre si apprezza la determinazione dell'Europa che ieri ha votato a favore, vicendo le pressioni americane e sioniste.

“Chi ha votato la propria contrarietà al riconoscimento dei diritti nazionali palestinesi, con l'entrata della Palestina nell'Unesco, ha dimostrato di pensare in maniera anacronisitca e, soprattutto, ha votato per l'illegalità, contro il diritto internazionale che da sempre sancisce la legitimità delle aspirazioni nazionali palestinesi. Ora è necessario portare tutti i punti della questione palestinese allo stesso livello di attenzione internazionale contro i crimini di Israele”.

Salim az-Za'noun, presidente del Consiglio nazionale palestinese (Cnp), ha parlato di “vittoria storica della diplomazia palestinese (…) sebbene giunga con un ritardo di oltre 60 anni”.

Come per altri, anche per az-Za'noun “si è trattato di una chiara posizione a fianco della legalità, quella che i palestinesi rivendicano da lungo tempo”.

Egli ha ricordato che questo risultato va ad aggiungersi a quello ottenuto all'inizio del mese di ottobre, quando il presidente dell'Autorità palestinese (Anp), Mahmoud 'Abbas, aveva chiesto all'Europa il supporto per il processo politico-diplomatico che si stava per innescare presso le Nazioni Unite. In quell'occasione egli aveva ottenuto il riconoscimento da parte di 17 membri (su 47) del Consiglio d'Europa, di uno Stato palestinese sulle frontiere occupate da Israele nel 1967. Composto da legali, il Consiglio d'Europa non va confuso con il Parlamento dell'Unione Europea (Ue), e si occupa principalmente di diritti umani.

Lega Araba: “Un'importate vittoria storica”. Dal Cairo, l'ambasciatore Mohammed Sabih, segretario generale per gli Affari palestinesi presso la Lega Araba, ha commentato l'entrata della Palestina all'Unesco: “Uno spiraglio di luce nel mezzo del buio della storia palestinese, segnata da tragedie e ingiustizie. Una vittoria per quanti difendono pace e giustizia nel mondo. Allo stesso modo, è una vittoria per tutti coloro che guardano con apprensione al destino dei luoghi santi della Palestina, saccheggiata da Israele anche della sua identità spirituale. 

“Mi auguro, inoltre, una ripresa del commercio come riflesso al ripristino della sovranità palestinese sui propri luoghi santi. Israele ha messo in atto pratiche perfide per derubarne i palestinesi, fino a modificare i nomi delle località, delle strade e dei siti storici della Palestina. In questo contesto, l'entrata della Palestina nell'Unesco, mi pare una decisione appropriata con quanto accade sul campo”.

Come hanno ammesso altri, anche Sabih ha affermato di essere già prioettato verso il voto presso il Consiglio di Sicurezza Onu e, concludendo, ha ringraziato tutti coloro che, dai Paesi occidentali al mondo arabo-islamico, si sono mossi per il successo di questo risultato.

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