Appropriazione indebita e riciclaggio, le forme di corruzione più diffuse nell’Anp

Ramallah-InfoPal. Le forme più diffuse di corruzione nella società palestinese sono rappresentate dall’appropriazione indebita di denaro pubblico e privato, il riciclaggio di denaro, l’abuso d’ufficio pubblico per fini privati e dal nepotismo, che si aggiungono all’assenza di un sistema ufficiale per rilevare i casi di conflitto di interessi negli affari pubblici, e di meccanismi per affrontarli. Lo ha reso noto l’organizzazione di Ramallah, Coalizione per la trasparenza e la responsabilità (Aman).

Nel suo rapporto annuale pubblicato giovedì 25 aprile, l’organizzazione ha rivelato che i casi sottoposti ai tribunali palestinesi evidenziano la presenza dei reati in questione, aggiungendo che nel 2012, i tribunali hanno emesso 12 sentenze per altrettanti reati, che hanno visto il coinvolgimento di alcuni alti funzionari governativi.

Secondo la relazione dal titolo “spreco di denaro pubblico, un lusso che la realtà palestinese non può permettersi”, il 2012 ha anche visto l’incremento dei casi di persecuzione contro giornalisti, scrittori e blogger, alcuni interrogati dal pubblico ministero e altri sottoposti a processi, sia in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, mentre otto siti Internet sono stati oscurati.

Per quanto riguarda i casi di sperpero del denaro pubblico, l’organizzazione ha citato il caso della ricostruzione del monumento dedicato al defunto presidente, Yasser Arafat, spiegando che a meno di quattro anni dal suo completamento, sono emersi i difetti e i problemi del progetto, che ha costato circa un milione e mezzo di dollari.

Ha aggiunto che la compagnia aerea di bandiera palestinese rappresenta un altro esempio di spreco, in quanto il suo Consiglio di amministrazione è assente da nove anni, mentre il suo personale, circa 220 dipendenti, è fermo. Ha anche raccomandato di vigilare sulle rappresentanze diplomatiche palestinesi.

Lo stesso rapporto ha riferito che “l’operato del sistema di autocontrollo dell’Autorità palestinese (Anp) è stato efficiente nel 2012, ma resta ancora preoccupante nel suo complesso”.

Nel dettaglio, ha spiegato che mentre alcuni funzionari del ministero dei Trasporti sono stati processati per corruzione, alcune università palestinesi continuano ad operare in modo non trasparente, e non vengono sottoposte a misure di controllo. Aman ha aggiunto che alcune istituzioni governative operano senza la supervisione di qualche autorità di riferimento, citando il caso del Consiglio per lo sviluppo e la ricostruzione e quello dell’Autorità palestinese per le risorse idriche.

La coalizione ha invitato a “riconsiderare la struttura generale delle istituzioni dell’Anp, riducendo il numero di quelle pubbliche, non appartenenti ad alcun ministero”. E ha sottolineato la necessità di “cambiare le politiche fiscali per porre fine allo sperpero di denaro pubblico, e promulgare codici di regolamentazione e meccanismi di rilevazione dei conflitti di interessi nel settore pubblico, e nei casi dei trasferimenti di dipendenti, dal settore pubblico a quello privato”.

Aman ha anche raccomandato di sospendere l’acquisto e il noleggio di nuovi veicoli governativi, e di vendere quelli in eccedenza. Ha poi ribadito l’importanza di obbligare i funzionari governativi ad attuare le sentenze della Corte suprema di giustizia.

In un contesto correlato, la relazione ha rivelato “la persistenza del fenomeno del commercio di farmaci e alimenti alterati, alla luce dell’assenza di sanzioni deterrenti, e vista la scarsa considerazione di tali reati, ritenuti minori”. Ha quindi invitato a trattare tali infrazioni alla stregua dei casi di corruzione, ed applicare la legge del 2005, sulla protezione del consumatore, che garantisce sanzioni deterrenti. Inoltre, l’organizzazione ha esortato ad istituire un dipartimento pubblico per la sicurezza alimentare e farmaceutica.

Infine, il rapporto ha considerato la mancanza di una soluzione al problema dei debiti, contratti dai comuni e dalle società di distribuzione elettrica, e dovuti al consumo di energia e acqua, “un chiaro esempio spreco di denaro pubblico”.