Arabia Saudita e parlamento arabo criticano decisione israeliana per il reinsediamento delle colonie

Riyadh – PIC. L’Arabia Saudita ha condannato con forza la decisione delle autorità israeliane d’occupazione di consentire il reinsediamento coloniale nelle aree della Cisgiordania settentrionale.

“Il ministero degli Affari Esteri ha espresso la ferma condanna del Regno per questa decisione, che rappresenta una flagrante violazione di tutte le leggi internazionali, contribuisce a minare gli sforzi di pace regionali ed internazionali, ostacola le soluzioni politiche basate sull’Iniziativa di pace araba e garantisce l’istituzione di uno Stato palestinese sui confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale”, ha dichiarato in un comunicato diffuso giovedì.

Sulla stessa linea, il Parlamento arabo ha condannato la legge approvata di recente dalla Knesset per consentire ai coloni ebrei di tornare in quattro avamposti nella Cisgiordania occupata.

Il passo israeliano è una mossa provocatoria volta a minare lo sforzo di “de-escalation”. È una grave violazione del diritto umanitario internazionale e degli accordi firmati da israeliani e palestinesi, compresi quelli recenti firmati ad Aqaba, in Giordania, e a Sharm al-Sheikh, in Egitto, ha dichiarato il Parlamento arabo in un comunicato stampa rilasciato giovedì.

Le colonie israeliane rappresentano un grosso ostacolo agli sforzi di pace e alla soluzione a due Stati, ha osservato il comunicato, avvertendo che le persistenti e sistematiche provocazioni israeliane potrebbero alimentare un nuovo ciclo di violenza nei Territori occupati.

Il Parlamento arabo ha invitato la comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti, a costringere Israele a fare marcia indietro su qualsiasi mossa unilaterale e a fermare i ricorrenti crimini contro il popolo palestinese.

Le colonie di Homesh, Ganim, Kadim e Sa-Nur erano state evacuate nel 2005.