Arabia Saudita e l’Egitto usano il valico di Rafah per fare pressioni sull’ANP

Gaza-MEMO. Il passaggio di Rafah tra la Striscia di Gaza e l’Egitto viene usato come strumento per spingere il presidente palestinese Mahmoud Abbas ad entrare in trattative di pace con Israele appoggiate dagli USA, ha affermato un dirigente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP).
 
“Il valico di Rafah è diventato uno strumento che l’Egitto e l’Arabia Saudita utilizzano per spingere il presidente palestinese Mahmoud Abbas ad accettare l’entrata in un nuovo round di negoziati con Israele, sostenuti dagli Stati Uniti”, ha detto il funzionario dell’ANP, avvertendo che “i negoziati potrebbero raggiungere risultati che potrebbero influenzare i diritti dei palestinesi”.
 
Secondo l’accordo del Cairo firmato il 12 ottobre, l’Egitto aveva concordato con Fatah e Hamas di riaprire il valico di Rafah martedì scorso, ma il funzionario ha affermato che “l’Arabia Saudita sembra aver fatto pressioni sull’Egitto affinché si ritirasse fino a che l’ANP non approvasse la soluzione a due stati”.
 
Il funzionario ha descritto lo sfruttamento dell’unico passaggio umanitario per gli abitanti di Gaza come “sospetto”.
 
Israele mantiene un embargo su Gaza da un decennio, con gravi restrizioni sul movimento di persone e merci nei passaggi di frontiera, usando la giustificazione della necessità di controllare Hamas ed impedire ai gruppi islamici di ottenere armi o materiali che potrebbero essere utilizzati contro Tel Aviv. L’Egitto ha sostenuto il blocco chiudendo il valico di Rafah, lasciando i palestinesi di Gaza senza accesso al mondo esterno.
 
I due milioni di abitanti di Gaza soffrono con il peggioramento delle condizioni umanitarie, poche ore di energia al giorno e mancanza di acqua pulita. Il controllo del valico di Rafah nella frontiera sud di Gaza è da molto un punto critico tra le due fazioni palestinesi e tra l’Egitto ed i palestinesi gazawi, per i quali il passaggio rappresenta una porta vitale verso il mondo esterno.
Traduzione di F.H.L.