Armi chimiche usate in Siria su “larga scala” – rapporto dell’ONU

RT. Armi chimiche usate in Siria su “larga scala” – rapporto dell’ONU

Nell’attacco del 21 agosto al sobborgo di Ghouta, a est di Damasco, sono state usate armi chimiche su scala relativamente larga, dice il rapporto investigativo dell’ONU. Il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha esposto il rapporto durante un incontro a porte chiuse a New York. “La Commissione ha concluso che le armi chimiche sono state usate su scala relativamente larga nel sobborgo di Ghouta, a est di Damasco, nell’ambito del conflitto in corso in Siria. L’attacco ha causato numerose vittime, soprattutto tra i civili” ha detto Ban Ki-moon in una dichiarazione pubblicata sul sito delle Nazioni Unite.

Il Segretario Generale ha affermato che le conclusioni tratte nel rapporto sono “schiaccianti e incontestabili”.

I fatti parlano da soli”, ha aggiunto.

Ban ha definito l’attacco a Ghouta “il più significativo uso confermato di armi chimiche contro dei civili da quando Saddam Hussein le utilizzò ad Halabja nel 1988”.

Il rapporto del team dell’ONU si basa su interviste e testimonianze che gli ispettori hanno raccolto sul posto, parlando con più di cinquanta sopravvissuti, personale medico e squadre di pronto intervento. Hanno anche preso nota dei sintomi individuali e hanno preso campioni biologici, tra cui capelli, urina e sangue.

Lo staff medico locale ha riscontrato in molti pazienti dei sintomi riconducibili al gas nervino. Ad alcuni “hanno diagnosticato un’intossicazione” e “mostravano chiari sintomi associati al sarin, tra cui perdita di conoscenza, fiato corto, vista offuscata, infiammazione agli occhi, vomito e convulsioni”, dice il rapporto.

Secondo il rapporto, inoltre, tutti i campioni raccolti dalle Nazioni Unite sono stati esaminati nei quattro laboratori designati dall’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC/OPCW).

È stato rivelato che l’85% dei campioni di sangue è risultato positivo al sarin. Il team dell’ONU ha detto che quasi tutti i 36 pazienti che mostravano segni di avvelenamento sono risultati positivi al sarin.

Anche dei campioni ambientali hanno rivelato l’uso del sarin, hanno affermato degli scienziati dell’ONU. “Sulla maggior parte dei razzi o dei frammenti di razzi recuperati sono state trovate tracce di sarin”.

La Commissione ONU ha concluso che c’erano “prove chiare e convincenti del fatto che fossero stati usati razzi terra-terra contenenti il gas nervino nei quartieri di Ein Tarma, Moadamiyah e Zamalka, nel sobborgo di Ghouta, a est di Damasco”.

Il team di ispettori ha concluso che le munizioni ritrovate in uno dei luoghi di impatto, chiamato nel rapporto “Sito 1”, coincidevano con una delle varianti del razzo da artiglieria sovietico M14, “con una testata originale o improvvisata”. Gli esperti dell’ONU, basandosi “sull’orientamento e sui crateri da impatto” e su altri danni nell’area, hanno insinuato che i razzi siano stati lanciati da una zona non specificata verso il nordovest.

Allo stesso tempo, il rapporto non dice a chi appartenessero quei razzi terra-terra, se ai ribelli o a forze del governo.

In ogni caso, dopo la presentazione del rapporto delle Nazioni Unite, Samatha Power, ambasciatrice degli Stati Uniti presso l’ONU, ha detto di essere convinta, sulla base dei dettagli tecnici degli ispettori, che le armi appartenessero a forze leali al regime del presidente Assad.

Il compito del team per le armi chimiche dell’ONU, come ben sapete, non era indagare su chi fosse in grado di farlo. Ma i dettagli tecnici del rapporto mostrano chiaramente che solo il regime avrebbe potuto effettuare un attacco con armi chimiche su larga scala” ha detto la Power ai giornalisti durante una conferenza stampa.

Anche l’ambasciatore britannico presso l’ONU, Mark Lyall Grant, ha detto che, a giudicare dai dettagli, non poteva “esserci dubbio che ci fosse il regime”, il governo siriano e non l’opposizione, dietro l’attacco del 21 agosto con il gas sarin.

Contemporaneamente, la Russia ha detto che il rapporto è “molto tecnico” e che non conteneva dettagli esatti o conclusioni che potessero indicare che il regime di Assad fosse coinvolto nell’attacco.

Ban ha elogiato la Commissione, dicendo che aveva “operato in condizioni da campo di battaglia” e che aveva portato avanti, nonostante “difficoltà e pericoli”, un’indagine minuziosa sul luogo dell’attacco in breve tempo.

Traduzione di Roberta Toppetta