Arrestati 14 cittadini palestinesi della Cisgiordania e trasferiti in luoghi segreti vari detenuti di Gaza

Ramallah – Infopal. Oggi, all’alba, le forze di occupazione israeliane hanno arrestato 14 cittadini palestinesi durante le operazioni d’incursione e perquisizione eseguite in diverse zone della Cisgiordania. Fonti israeliane hanno riferito che gli arrestati sono delle province di Betlemme e Hebron e sette sono della cittadina di Suwef. Tutti i fermati sono stati trasferiti in centri d’interrogazione.

Le forze di occupazione israeliane continuano quotidianamente a fare irruzione e a compiere perquisizioni nelle case palestinesi in Cisgiordania, recando danni al loro interno e servendosi sempre del solito pretesto della caccia ai ricercati.

Detenuti di Gaza trasferiti in località ignote

Su un altro fronte, Abdelnaser Farawneh, il ricercatore specializzato nelle questioni dei detenuti, ha affermato che le autorità di occupazione israeliane hanno trasferito un certo numero di palestinesi, arrestati durante l’ultima aggressione israeliana contro Gaza, in località ignote. Farawneh ha riportato quanto detto da vari reclusi nella prigione del deserto del Negev, i quali, per puro caso, martedì scorso avevano incontrato, al momento del loro arrivo in carcere, un gruppo di detenuti di Gaza; erano 17 e si stavano preparando per lasciare il posto. Da loro hanno saputo che la direzione del carcere li aveva informati della decisione di liberarli e trasferirli direttamente al passaggio di Eretz, mentre gli altri reclusi detenuti insieme a loro nel padiglione G sono stati spostati al padiglione B. Qualcuno di questi ultimi è stato messo in isolamento. Finora non si conoscono i loro nomi e nemmeno quanti siano.

Farawneh ha espresso la sua preoccupazione perché il gruppo che avrebbe dovuto essere liberato non è mai giunto al passaggio di Eretz. Ciò significa che i detenuti sono stati condotti in luoghi segreti su cui le autorità di occupazione non hanno ancora rivelato nulla.

Si ricorda come le forze di occupazione israeliane, fin dal primo giorno dell’aggressione contro Gaza, rifiutino di consegnare alla Croce Rossa o all’ANP il numero e la lista con i nomi di coloro che sono stati arrestati. Non permettono nemmeno alle associazioni per i diritti dell’uomo e agli avvocati di visitarli o incontrarli.

 

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