
Tel Aviv – Al-Mayadeen. Diversi dei principali collaboratori del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sono stati arrestati lunedì, mentre le accuse di legami finanziari tra il primo ministro e il Qatar continuano ad aumentare.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato improvvisamente distolto dal suo processo in corso per corruzione per testimoniare in un caso separato, lunedì pomeriggio, in seguito all’arresto di due dei suoi collaboratori: Jonatan Urich ed Eli Feldstein.
In una dichiarazione video rilasciata dopo quella che ha descritto come un’ora di testimonianza, Netanyahu ha accusato la polizia israeliana di aver cercato di “rovesciare” il suo governo di destra, aggiungendo che la polizia non aveva prove contro i consiglieri.
Feldstein, un ex-portavoce militare di Netanyahu, è sospettato di aver gestito le pubbliche relazioni con il Qatar mentre prestava servizio nell’ufficio del Primo Ministro, sebbene il Qatar abbia precedentemente negato le accuse. È stato anche arrestato l’anno scorso con l’accusa di aver fatto trapelare informazioni riservate rubate a organi di stampa stranieri prima di essere successivamente rilasciato.
I dettagli del caso Qatar, che è gestito dallo Shin Bet e dall’unità “nazionale” della polizia israeliana che si occupa di crimini, rimangono sotto segreto del tribunale e le accuse contro gli assistenti non sono state rese pubbliche. I resoconti dei media israeliani indicano che il caso include accuse di contatto con un agente straniero, nonché accuse di corruzione, frode, abuso di fiducia e riciclaggio di denaro.
Un funzionario israeliano, parlando in forma anonima per mancanza di autorizzazione a informare i media, ha affermato che il Primo Ministro è apparso come testimone, non come sospettato, nella testimonianza di lunedì relativa al caso che coinvolge Urich e Feldstein, secondo l’AFP.
L’inchiesta “Qatargate“.
L’emittente pubblica Kan ha riferito sabato che l’inchiesta della polizia Qatargate sta indagando sul trasferimento di fondi tra più entità, da maggio 2022, e potenzialmente anche prima.
Come menzionato nel rapporto, il 18 marzo è stato rivelato che Yonatan Urich ed Eli Feldstein erano i due sospettati, brevemente trattenuti per essere interrogati, mercoledì, nell’ambito dell’indagine “Qatargate” in corso da parte della polizia e dello Shin Bet.
Devono affrontare accuse di aver contattato un agente straniero, frode, riciclaggio di denaro e corruzione. Un ordine di segretezza emesso dal tribunale, in vigore fino al 10 aprile, ha impedito la pubblicazione di ulteriori dettagli.
Secondo il rapporto, l’indagine sul “Qatargate” è stata innescata dalle rivelazioni secondo cui Feldstein lavorava per il Qatar tramite una società internazionale incaricata di fornire contenuti pro-Qatar ai giornalisti israeliani durante il suo mandato presso l’ufficio del Primo Ministro.
Inoltre, la Kan TV ha rilasciato registrazioni dell’uomo d’affari Gil Birger che affermava di aver convogliato fondi da un lobbista qatariota a Feldstein.
I pubblici ministeri hanno accusato Feldstein di aver fatto trapelare un documento per influenzare l’opinione pubblica, che si era rivoltata contro Netanyahu dopo la morte di sei prigionieri israeliani ad agosto.
Inoltre, un rapporto di Channel 13, all’inizio di questo mese, ha affermato che centinaia di migliaia di dollari sono stati convogliati dal Qatar agli assistenti di Netanyahu, anche tramite intermediari come uno di proprietà di Urich, che ha negato di lavorare per il Qatar. Gli investigatori sarebbero rimasti scioccati dal volume di denaro trasferito.
Traduzione per InfoPal di F.L.