Arresti politici: scambio di accuse tra Fatah e Hamas.


Gaza – Infopal. Nel quadro delle reciproche accuse scambiatesi tra Fatah e Hamas, relative agli arresti per motivi politici effettuati da entrambi i movimenti, il movimento di Fatah ha preparato una relazione con i nomi dei suoi membri rapiti dal governo di Hamas a Gaza.

Nella sua relazione, Fatah afferma che 210 giacciono ancora nelle prigioni di Hamas a Gaza, e che alcuni di loro soffrono di malattie croniche che richiedono cure immediate.

Il rapporto sottolinea che “Hamas ha effettuato 1013 convocazioni di membri del Consiglio rivoluzionario, segretari locali e membri di Fatah, tutti sottoposti a gravi percosse, rinchiusi per ore in stanze di ferro esposte al sole e bendati con pezzi di stoffa maleodoranti e sporchi di sangue”.

La relazione ha inoltre registrato 28 convocazioni inviate a donne membri di Fatah nella Striscia di Gaza, che hanno dovuto affrontare lunghi interrogatori.

Circa 119 case di dirigenti e quadri del movimento sarebbero state invase e saccheggiate da parte dei membri della cosiddetta “sicurezza interna” di Hamas. In circa 217 casi, il governo di Hamas sarebbe arrivato a vietare a quadri e dirigenti dell’altro movimento la partecipazione a conferenze scientifiche e nazionali, oppure a riunioni politiche; nell'ultimo di questi episodi, i membri del Consiglio rivoluzionario e i segretari locali si sono visti proibire la partecipare alla riunione del Consiglio stesso a Ramallah, il 24-25 di questo mese. 

Accuse di Hamas contro le forze di sicurezza in Cisgiordania

In una dichiarazione di ieri mattina, Hamas ha affermato che le forze di sicurezza dell’Anp in Cisgiordania hanno avviato una campagna di arresti ai danni del movimento, che si è concentrata nella provincia di Qalqilya e ha coinvolto 34 persone, tra cui 4 donne, l’accompagnatore e il direttore dell’ufficio del dott. ‘Aziz Dwayk, cinque ex detenuti e quattro studenti universitari.

Nella provincia di Qalqilya, le forze fedeli a Mahmud ‘Abbas avrebbero arrestato, tra gli altri, il commerciante Hikmat Sabri, 27 anni, e sua moglie di 22 anni, dopo aver invaso la loro casa nella città, picchiandoli e sciacallando gli averi custoditi dai due coniugi. Sarebbero inoltre stati fermati il commerciante Wasef ‘Oda, l’ex detenuto ‘Ali ash-Shanti – a soli tre giorni dalla sua liberazione dalle prigioni dell’occupazione – e l’ex detenuto e sindaco di Qalqilya, il prof. Ahmad Taha, arrestato mentre si trovava in municipio. In manette anche il direttore della scuola Coranica di Qalqilya, shaikh ‘Awad Salman, e il prof. Mohammad Hashem Khader, ex-detenuto.

Nella provincia di Hebron, le forze preventive avrebbero invaso l’ufficio della deputata Samira Halayqa, arrestando suo figlio.

Nella stessa provincia sarebbero stati fermati il direttore dell’ufficio del dott. ‘Aziz Dwayk, Bahaa al-Faraj, e il suo accompagnatore Faraj Ghayth, dopo essere stati convocati nella sede delle forze di sicurezza preventiva.

Nella provincia di Jenin, le forze di sicurezza preventiva avrebbero fermato il prof. Jihad Mohammad Nawahda, 47 anni di al-Yamun, dalle critiche condizioni di salute. Nawahda avrebbe già scontato 7 anni di detenzione nelle prigioni dell’occupazione israeliana.

Gli arresti avrebbero toccato inoltre le province di Ramallah, Nablus e Betlemme.

 

 

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