Artisti chiedono la fine dell’ipocrita sostegno a Israele

Londra – MEMO. Un gruppo di 126 artisti ha espresso “orrore” e “sgomento” per l’uccisione della giornalista cristiana palestinese Shireen Abu Aqleh da parte di un cecchino israeliano, e ha esortato i loro governi a porre fine alla loro “ipocrisia”, smettendo di concedere un sostegno inflessibile allo stato dell’Apartheid . I firmatari della dichiarazione pubblicata da Artists for Palestine UK chiedono “misure significative per garantire delle responsabilità per l’omicidio di Shireen Abu Aqleh e di tutti gli altri civili palestinesi”.

Tra i nome degli artisti a sostegno della dichiarazione ci sono Susan Sarandon, Ken Loach, Mike Leigh, Tilda Swinton, Mark Ruffalo, Asif Kapadia, Miriam Margolyes, Boots Riley, Jim Jarmusch, Steve Coogan, Naomi Klein, Hany Abu Assad e Peter Gabriel.

“Siamo profondamente turbati dall’uccisione da parte delle forze d’occupazione israeliane della rispettata giornalista palestinese Shireen Abu Aqleh, quando è arrivata mercoledì scorso, indossando un giubbotto con la scritta “PRESS” chiaramente contrassegnata, per coprire un’incursione israeliana nella città occupata di Jenin. L’attacco delle forze israeliane pesantemente armate contro i palestinesi in lutto ci ha ulteriormente costernato e inorridito”.

Era un riferimento alle scene scioccanti del funerale di Abu Aqleh, quando i soldati “hanno picchiato e preso a calci coloro che erano in lutto e che trasportavano la bara” nell’area esterna dell’ospedale St. Joseph nella Gerusalemme Est occupata, per impedire loro di trasportare la bara e di muoversi verso la chiesa per il servizio funebre. “Cosa dobbiamo pensare della sfacciataggine e della crudeltà di questo attacco alla dignità umana?”

Gli artisti hanno descritto gli eventi come “una grave violazione del diritto umanitario internazionale ed un attacco al giornalismo e alla libertà d’espressione”.

Le forze israeliane hanno ucciso 45 giornalisti dal 2000 e ne hanno feriti molti di più, semplicemente perché svolgevano il loro lavoro, hanno sottolineato. “Questi crimini fanno parte di un modello di violenza, molestie e intimidazioni contro i giornalisti palestinesi che stanno facendo luce su ciò che Amnesty International, Human Rights Watch e la principale organizzazione israeliana per i diritti umani, B’Tselem, hanno descritto come un sistema d’Apartheid imposto al popolo palestinese”.

Commentando la complicità dei governi occidentali nel mantenimento del sistema d’Apartheid israeliano, hanno affermato: “Quando le politiche israeliane violano palesemente le leggi e le norme internazionali, è perché le potenze occidentali hanno costantemente fornito copertura diplomatica. Non è passato inosservato che, mentre i nostri governi si sono affrettati nell’imporre boicottaggi generali e sanzioni in risposta all’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia e alla crudeltà dei suoi attacchi contro una popolazione civile, gli stessi governi continuano a finanziare e proteggere l’occupazione decennale di Israele e le gravi violazioni dei diritti umani contro i palestinesi”.

La dichiarazione si conclude con una richiesta ai leader occidentali di porre fine ai loro doppi standard. “Chiediamo ai nostri governi di porre fine alla loro ipocrisia e di agire con coerenza nell’applicazione del diritto internazionale e dei diritti umani. Li invitiamo ad adottare misure significative per garantire delle responsabilità per l’uccisione di Shireen Abu Akleh e di tutti gli altri civili palestinesi […]”.