As-Sarsak: l’attenzione internazionale dedicata ai detenuti palestinesi è “insufficiente”

Londra-Quds Press. “La sofferenza dei detenuti nelle carceri israeliane non viene affrontata con il dovuto interesse ufficiale, sia a livello palestinese che arabo e internazionale”. Lo ha rivelato Mahmoud as-Sarsak, ex detenuto palestinese nelle carceri israeliane.

In alcune dichiarazioni rilasciate a Quds Press domenica 8 settembre, as-Sarsak ha dichiarato che “la questione dei prigionieri palestinesi trova un’eco presso le organizzazioni della società civile e per i diritti umani, ma a livello ufficiale, sia arabo che internazionale, l’interesse è pressoché assente”.

Ha aggiunto: “Uscito dal carcere israeliano, sono stato accolto da un grande interesse da parte del popolo, che dedica una grande attenzione alla questione dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Tuttavia a livello ufficiale, non ho constatato alcuna dedizione che si avvicini al livello di sofferenza dei detenuti. È vero, ho visto un grande rispetto da parte dell’Autorità palestinese (Anp) e dal ministero degli Affari dei prigionieri di Ramallah, sono stato accolto dal governo di Gaza e da alcune organizzazioni della società civile impegnate nella difesa dei diritti umani, ma nonostante ciò, nel complesso, a livello ufficiale, la questione dei prigionieri non è presente all’ordine del giorno”.

As-Sarsak ha ritenuto che la questione dei prigionieri è uno dei pilastri fondamentali della causa palestinese, sottolineando che risolverla deve “rappresentare una prerogativa sia per l’Anp che per le istituzioni internazionali”.

Ha proseguito: “I prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane vivono in condizioni estremamente difficili. Centinaia o addirittura migliaia sono imprigionati da decine di anni, e nonostante tutte le punizioni che subiscono, essi sono attaccati ai loro diritti, ai quali non rinunceranno, nella speranza che un’azione palestinese o internazionale possa porre fine alle loro sofferenze”. “Sebbene i prigionieri sono degli esseri umani che possono indebolirsi a causa della durezza delle loro condizioni o la lunghezza della loro detenzione, essi sono convinti che la loro è una giusta causa e che i diritti che difendono sono garantiti da tutte le leggi. Perciò, essi rappresentano una leva importante per la difesa dei diritti e delle costanti palestinesi” ha aggiunto l’ex detenuto.

As-Sarsak ha ritenuto che i prigionieri palestinesi stanno pagando il prezzo dei negoziati. Ha affermato: “Il fatto che l’Anp abbia accettato di andare ai negoziati in cambio della liberazione di decine di prigionieri, rinviando, allo stesso tempo, il ricorso alle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani al fine di perseguire i leader dell’occupazione per i loro crimini, dato anche il clima della Primavera araba, non ha né senso né alcuna utilità. Tale mossa ha l’unico obiettivo di lanciare dei segnali, benché solo formali, di una ripresa del processo di pace.