Ashtiya: vogliamo cambiare la condizione della donna radicalmente e in tempi brevi

Ramallah-Maan. Il primo ministro Mahmud Ashtya ha affermato che la realizzazione della parità tra i sessi rappresenta una questione di dignità umana, che non può limitarsi al solo ambito lavorativo o a quello del compenso per l’uccisione di un familiare: se fosse così, infatti, tale cambiamento apparirebbe sotto le sembianze di una mera elemosina elargita dall’uomo.

Tale dichiarazione è stata resa domenica, durante il discorso fatto a nome di Mahmoud Abbas in occasione del primo festeggiamento del giorno della donna palestinese, presso la residenza presidenziale di Ramallah ed alla presenza di membri dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, di al-Fatah, di ministri e personalità nazionali e di una gran moltitudine di donne.

Ashtya ha aggiunto: “Ci troviamo qui per festeggiare per la prima volta il giorno della donna palestinese, approvato dal governo durante la seduta dello scorso 17 luglio. Questa celebrazione è un chiaro segno della nostra volontà di modificare le condizioni della donna palestinese profondamente ed in tempi brevi”.

Il primo ministro ha proseguito il proprio intervento dicendo che “l’esempio di questo giorno e di questo incontro dovrà costituire un’occasione annuale per valutare i nostri progressi in riferimento a tale obiettivo”.

Ashtya ha poi ricordato “le nostre prigioniere, le mogli dei nostri prigionieri, le loro madri, le loro figlie, ed in particolare le nostre vittime femminili e maschili, cui la storia talvolta non rende giustizia in quanto caduti ‘dal lato sbagliato’. A tal riguardo è necessario che le istituzioni che si occupano di ricerca riconoscano il sacrificio di queste persone e ne testimonino, in conformità col proprio ruolo”.

Quanto all’aspetto legislativo, Ashtya ha sottolineato il ruolo avuto da Mahmud Abbas in riferimento alla modifica dell’articolo 5 della legge sullo status individuale varata nel 1976. In base a tale emendamento, l’età minima per poter contrarre un matrimonio è stata fissata a 18 anni per entrambi i sessi, con eccezioni che potranno essere stabilite solamente dal magistrato. Il primo ministro ha però sottolineato che “non permetteremo che tali eccezioni si trasformino in regola”.

Ashtya ha inoltre dichiarato che “il governo ha deciso di rimettersi al presidente in merito all’emendamento degli articoli legislativi che riguardano il diritto delle madri di supevisionare l’attività scolastica e le scelte educative dei figli minorenni, così come la possibilità di aprire e gestire a loro nome dei conti bancari. Il governo inoltre si è occupato anche di tutta una serie di aspetti che riguardano la possibilità di rilasciare passaporti ai minori”.

Il primo ministro ha sottolineato che “le attività governative sono ora tese all’approvazione di un disegno di legge relativo alla tutela della famiglia contro la violenza. Tale decreto si è fatto attendere per troppo tempo e per questo motivo, nelle ultime settimane, il governo ha intrapreso un dialogo con le istituzioni che si occupano di famiglia, le agenzie delle Nazioni Unite che operano in Palestina e le organizzazioni internazionali attive in tale ambito. Il governo è determinato a far sì che tale nuovo decreto venga formulato nel modo più completo, tramite un attento vaglio di tutte le possibili considerazioni in materia”.

Ashtya ha concluso ringraziando gli organizzatori dell’evento e ribadendo l’impegno del governo a superare, sotto la guida di Mahmud Abbas, certi retaggi storici, affinché la donna possa divenire e restare un simbolo ed un partner essenziale della società e della nazione”.

Traduzione per InfoPal di Giuliano Stefanoni