
Ieri, giovedì 24 maggio, Ramazan Ariturk, uno dei legali della Freedom Flotilla, ha rivelato la proposta israeliana di corrispondere una somma comprensiva di sei milioni di dollari ai suoi 465 assistiti.
Tel Aviv fece l’offerta attraverso un intermediario – un ambasciatore straniero ad Ankara – circa un mese fa.
E ha aggiunto che la somma sarebbe stata pagata a una fondazione ebraica in Turchia per essere distribuita dopo delle “scuse” da parte del governo israeliano in modo da tacitare le accuse contro l’esercito israeliano.
In una dichiarazione rilasciata all’agenzia Reuters, Ariturk ha affermato: “Risposi all’ambasciatore che non ritenevo che l’offerta fosse appropriata e morale e ne discussi anche con le vittime e i loro amici, che affermarono di non poter accettare la proposta”.
L’avvocato ha spiegato di aver informato il ministro degli Esteri turco sulla proposta israeliana e sul suo rifiuto, e ha aggiunto che dirigenti del ministero gli hanno risposto che la sua decisione è stata pertinente e lo hanno ringraziato per aver rigettato l’offerta.