Assassinio di Rachel Corrie: ministro della Difesa comparirà in tribunale.

 

Tel Aviv. Oggi, il ministro della Difesa israeliano comparirà in tribunale per rispondere alle accuse rivoltegli dai genitori di Rachel Corrie, la giovane uccisa da un soldato israeliano nel marzo del 2003.


Si tratta di una causa civile intrapresa dai Corrie contro le forze israeliane, responsabili dell'assassinio di Rachel, che all'epoca aveva 23 anni ed era un'attivista dell'International Solidarity Movement – Ism.

La ragazza era intenta a difendere una casa palestinese dai bulldozer israeliani, quando è stata schiacciata da uno di questi.

“Noi sosteniamo che l'assassinio era intenzionale – ha dichiarato Hussein Abu Hussein, avvocato della famiglia Corrie – oppure, come minimo, che l'esercito è colpevole di 'enorme negligenza'”.  

Abu Hussein ha ricordato che Rachel e altri membri dell'Ism -un movimento nonviolento che lotta contro l'occupazione israeliana — stavano manifestando già da diverse ore, prima che la giovane, che indossava un giubbotto arancione fluorescente ben visibile, venisse investita e schiacciata dal bulldozer.

Subito dopo la morte di Rachel, l'esercito aveva dichiarato che il militare che guidava il bulldozer “non l'aveva vista”.

Israele sta impedendo ai testimoni dell'omicidio di entrare nel Paese e sta ostacolando la giustizia, ha denunciato l'avvocato dei Corrie.

Il rapporto dell'esercito, divulgato nell'aprile del 2003, affermava che Rachel non era stata uccisa da un veicolo ma era stata colpita da un oggetto pesante, una lastra di cemento scivolata dalla montagnola di terra dietro cui ella si trovava. L'esercito aveva accusato Corrie e gli altri attivisti presenti sul posto, di “comportamento illegale, irresponsibile e pericoloso”.

L'avvocato Abu Hussein ha sottolineato che le indagini svolte dall'esercito non sono state “trasparenti”. La causa civile, presentata nel 2005, ha rappresentato l'unico mezzo per coinvolgere lo Stato israeliano nella responsabilità della morte di Rachel.

La mamma, Cindy Corrie, in un comunicato ha dichiarato: “Mentre ci avviciniamo al settimo anniversario della morte di Rachel, la nostra famiglia è ancora alla ricerca di giustizia”.

Un israeliano di Haifa, dalle pagine di un quotidiano in lingua ebraica, ha accusato i genitori di Corrie di sostenere una campagna di propaganda contro Israele e di sostenerne i nemici.

E' il senso di giustizia made in Israel.

(Fonti: Maan, Elaph.com)

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