Assedio alla Striscia di Gaza, una Eid al-Adha di povertà.

Gaza – Infopal. Con l'arrivo della Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio, la principale ricorrenza del calendario islamico, la crisi scatenata dal feroce assedio israelo-internazionale si è ulteriormente aggravata, fino a toccare tutti gli aspetti della vita nella Striscia di Gaza. La popolazione non ha soldi neanche per comprare i montoni, introdotti attraverso le “gallerie della sopravvivenza” che collegano Rafah all'Egitto.

Il nostro corrispondente a Gaza ha fatto un giro nel mercato del campo profughi an-Nusairat, al centro della Striscia di Gaza, uno dei più grandi mercati di bestiame della Striscia, e ha visto centinaia di cittadini che s'informano sui prezzi, ma senza comprare nulla.

Mohammad Abu Rukab, 47 anni, della città di Deir al-Balah, al centro della Striscia, non acquista niente. Quando gli viene chiesto il motivo, risponde: “Il prezzo del bestiame è più basso degli anni passati, ma io non ho soldi. Tutto quello che ho sono 100 dinari e un montone costa 150”.

E aggiunge: “Sono tre anni che non posso sacrificare un montone per la festa. In passato lavoravo in una sartoria e avevo un buon stipendio, ma la chiusura dei valichi e il divieto israeliano di ingresso delle materie prime hanno costretto il proprietario della fabbrica a licenziare decine di lavoratori, me compreso”.

Crescita del tasso di povertà. Issam Abu Etewi, 54 anni, commerciante di bestiame, osserva le facce dei cittadini che arrivano solo per guardare e per informarsi sul prezzo. Dalle prime ore del mattino non è riuscito a vendere nemmeno un bovino.

Abu Etewi lo spiega con la diffusa povertà, che ha raggiunto livelli da record, mai visto prima: ne è colpito quasi l'80% dei cittadini della Striscia di Gaza.

Con il sopraggiungere della sera, nel mercato aumenta il frastuono. Commerciante e cittadino sperano che l'ingiusto assedio sia sollevato, permettendo così all'economia della Striscia di rialzarsi di nuovo, concedendo alla popolazione una vita dignitosa.