‘At-Tadàmun’: 8 palestinesi uccisi e 330 arrestati nel mese scorso

Nablus – Infopal. L'organizzazione “at-Tadàmun”, che lavora per il rispetto dei diritti dei palestinesi, afferma che “la politica oppressiva di Israele contro i palestinesi è andata avanti anche durante lo scorso mese, ammazzando, arrestando, invadendo le terre palestinesi”.

In una sua relazione pubblicata il 6 aprile, “at-Tadàmun” sostiene che “non passa giorno che non vengono ammazzati e arrestati decine di palestinesi, oltre alle aggressioni compiute dallo Stato ebraico, dai suoi militari, dai suoi 'coloni' contro i palestinesi, le loro città, il loro villaggi, le loro case e i loro campi, esposti a distruzioni ed espropri, per non parlare delle restrizioni imposte alle città della Cisgiordania e dell'embargo a Gaza”.

Nel mese di marzo – documenta l'organizzazione giuridica palestinese – sono stati otto i palestinesi uccisi, quattro dei quali della Cisgiordania, tra cui due bambini (minori di otto anni) uccisi dal fuoco israeliano, mentre quattro erano di Gaza, uno dei quali assassinato a causa di un bombardamento israeliano che ha colpito un gruppo di lavoratori a Beit Lahiya che si trovava nei paraggi del bombardamenti. Nello stesso mese, due militari israeliani sono stati uccisi dalla Resistenza palestinese.

Nello stesso torno di tempo – illustra il rapporto – le forze armate israeliane hanno compiuto varie ondate di arresti: circa 330 palestinesi, con particolare insistenza sugli abitanti di al-Quds (Gerusalemme), tra cui si contano decine di arresti durante gli scontri avvenuti con i militari israeliani nei pressi della moschea al-Aqsa, dove è stata inaugurata una sinagoga; scontri che poi si sono allargati a diverse aree della Cisgiordania.

Tra gli arrestati, vi sono anche tre donne della Cisgiordania: 'Ulya 'Abd el-Majid an-Natsha (30 anni), di al-Khalil (Hebron), arrestata mentre stava varcando la porta principale della moschea di Ibrahim; la bambina Suhad Nidal Zayd al-'Uwaywi (di 13 anni), arrestata in casa sua, dove i militari hanno fatto vari danni, poi rilasciata dopo qualche ora; infine, una donna di cui non si conosce l'identità, arrestata dagli israeliani mentre passava dal valico militare di Qalandiya, nei presi di Ramallah.

Inoltre, nell'ultimo mese, decine di lavoratori palestinesi sono stati arrestati all'interno della “Linea verde”, col pretesto che essi non avevano i documenti di lavoro a posto. Anche decine di lavoratori della Striscia di Gaza sono stati arrestati, poiché si trovavano nelle vicinanze della zona liberata di Dughit, nel nord della Striscia [qui, prima del 'ritiro', sorgeva l'omonima 'colonia' sionista, ndr]. Inoltre Israele ha reso noto di aver proceduto all'arresto di un gruppo di palestinesi delle cittadine di Sakhnin, Kufr Kana e 'Ablin, sospettati di progettare attentati contro militari israeliani.

“At-Tadàmun”, l'organizzazione palestinese che si batte per il rispetto dei diritti in Palestina, critica con forza che vengano uccisi ed arrestati i palestinesi, cosicché invita la 'comunità internazionale' e tutte le organizzazioni che si battono per i diritti umani ad assumersi la loro responsabilità ed operare affinché lo Strato ebraico venga costretto a porre fine a queste violazioni prendendo atto a livello giuridico del fatto che esso è nient'altro che uno Stato occupante.

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