Gaza – Infopal
Nuove rivendicazioni per l’attentato suicida che lunedì 4 febbraio ha investito un centro commerciale israeliano a Dimona, nel deserto del Negev, e ha provocato 3 vittime e numerosi feriti.
L’attacco era stato rivendicato dalle brigate al-Aqsa in collaborazione con le Abu Ali Mustafa e quelle della Resistenza nazionale.
04-02-2008: "Le brigate al-Aqsa rivendicano lattentato di Dimona."
04-02-2008: "Attentato kamikaze a Dimona: 3 israeliani uccisi e 16 feriti."
Oggi, invece, le brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, se ne sono assunti la paternità.
In un comunicato stampa diramato ieri, le brigate hanno affermato che gli esecutori dellattentato sono Mohammad Salim al-Hirbawi e Shadi Mohammad Zugayyer, entrambi della città di Hebron, a sud della Cisgiordania.
Le Qassam hanno sottolineato che l’operazione "ha vendicato il sangue degli innocenti uccisi dalloccupazione davanti agli occhi di tutto il mondo, ed è anche una risposta allassedio barbaro e disumano contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza. Conferma, inoltre, il potere della resistenza, in particolare, delle brigate al-Qassam, di colpire il nemico in zone sensibili e strategiche, nel tempo e nel luogo che esse scelgono, nonostante tutti gli impedimenti".
E hanno aggiunto: "Lassedio imposto dai sionisti al nostro popolo produrrà esplosioni e attentati che il nemico neanche immagina: loccupazione è lunica responsabile di quanto sta accadendo e di quanto accadrà".
Per ciò che concerne le rivendicazioni effettuate da altre formazioni, le Qassam hanno spiegato: "Il ritardo nellannuncio delloperazione è stato dettato da motivi di sicurezza e per scuotere e impaurire il nemico". Hanno inoltre "espresso meraviglia per la fretta dei fratelli di qualche ala militare nel rivendicare lattentato e annunciare i nomi degli esecutori".
Abu Obeida, portavoce delle brigate al-Qassam, ha confermato che "il ritardo nella rivendicazione dellattentato di Dimona è dovuto a motivi di sicurezza e per impaurire loccupazione. Le forze di sicurezza sioniste si sono buttate nel descrivere con dettaglio lattentato e hanno dichiarato lo stato di allerta totale a causa della scarsa chiarezza degli eventi".
E ha aggiunto: "Lattentato rappresenta un fallimento della sicurezza israeliana in una zona strategica che, in 20 anni di resistenza, non ha mai assistito a un attentato".
Ha spiegato che la scelta della località dipende dalle "difficoltà nel raggiungere le città fortificate e lontane" e che "la mancanza di rivendicazione degli attentati fa parte della strategia adottata dalle brigate della resistenza. Avremmo potuto ritardarla anche di un mese".
Obeida ha sottolineato che i due attentatori sono usciti da Hebron, smentendo il sospetto che siano passati invece dalla Striscia di Gaza attraverso il deserto del Sinai: "Laccusa frettolosa del governo israeliano nei confronti dellEgitto ha rivelato il disagio provato per un così veloce spostamento verso Dimona".