Ramallah. Il Servizio di sicurezza generale israeliano (Shabak) ha convocato martedì il direttore del Centro di ricerca e sviluppo Bisan, Ubai Aboudi, al valico di frontiera con la Giordania e gli ha vietato di viaggiare per la terza volta consecutiva.
“Il Centro Bisan per la Ricerca e lo Sviluppo è profondamente preoccupato per il benessere, la sicurezza ed i diritti del suo direttore Ubai Aboudi, che è stato convocato per un interrogatorio dal Servizio di Sicurezza Generale israeliano (Shabak)”, ha dichiarato il centro in un comunicato.
“Ubai Aboudi ha dovuto affrontare ingiuste restrizioni alla sua libertà di movimento dal 2022, con le forze di occupazione israeliane che gli hanno negato il diritto di viaggiare senza un motivo o un giusto processo, ignorando le ripetute richieste di chiarire se fosse in vigore un divieto di viaggio. Queste azioni non solo violano i suoi diritti civili e umani fondamentali, ma ostacolano anche il suo lavoro vitale nella difesa dei diritti umani dei palestinesi, nella promozione della società civile e nella difesa della giustizia”.
Le forze israeliane hanno costantemente rifiutato i viaggi di Ubai fuori dalla Cisgiordania occupata, compreso il suo ultimo tentativo di recarsi in Giordania, mercoledì 30 agosto, così come il suo precedente viaggio programmato in Giordania a giugno del 2022 per partecipare ad una riunione di esperti con un organismo delle Nazioni Unite per i diritti umani.
“Queste violazioni fanno parte dei più ampi attacchi alla società civile palestinese e ai difensori dei diritti umani, i quali hanno portato alla continua riduzione dello spazio per le organizzazioni della società civile e gli attivisti per sostenere e difendere i diritti dei palestinesi. La continua criminalizzazione delle organizzazioni palestinesi per i diritti umani è evidente nella messa fuori legge di sei importanti organizzazioni della società civile e per i diritti umani (Al-Haq, Addameer, DCI-Palestine, Unione dei comitati delle donne palestinesi, Unione dei comitati per il lavoro agricolo e Centro Bisan per la ricerca e lo sviluppo)”, nell’ottobre 2021, ha affermato il Centro Bisan nella dichiarazione.
“Essi sono parte integrante dei più ampi attacchi contro la comunità palestinese che si sono intensificati dall’inizio di quest’anno, rendendolo l’anno più letale per i palestinesi in Cisgiordania dal 2005”, ha aggiunto, chiedendo alla comunità internazionale, compresi i governi, le organizzazioni per i diritti umani, la società civile ed i difensori dei diritti umani “di agire immediatamente contro questa repressione e di ritenere le forze di occupazione israeliane responsabili delle loro violazioni”.
(Fonte: WAFA).
Traduzione per InfoPal di F.L.