Attivisti danneggiano il muro di separazione vicino Gerusalemme

Gerusalemme-Ma’an. Un gruppo di giovani attivisti palestinesi ha dichiarato di aver praticato dei fori in due sezioni del muro di separazione vicino Gerusalemme est, la sera di lunedì.
Il portavoce del comitato della Resistenza popolare, Hani Halibiya ha riferito all’agenzia Ma’an che gli attivisti palestinesi hanno forato il muro in due punti. Il primo foro è stato effettuato vicino l’Università (Al-Quds University) ad Abu Dis e l’altro nell’area fra i villaggi di Abu Dis e Al-Eizariya, utilizzando attrezzi per la demolizione.
Nel frattempo, lunedì sera, dei Palestinesi hanno protestato vicino lo svincolo nell’area di Kabsa contro la decisione delle Autorità israeliane di ridurre ad una corsia la strada che porta al villaggio di al-Eizariya.
Le Forze israeliane hanno risposto utilizzando munizioni di gomma sui dimostranti.
Israele ha iniziato la costruzione del muro di separazione nel 2002 e da quel momento, la strada sul confine tra le due città, che separa le terre dei due villaggi, è diventata teatro di regolari manifestazioni.
Infatti, Israele ha confiscato grandi porzioni del territorio palestinese per la costruzione del muro. E nel momento in cui sarà completata la barriera di 700 km, l’85% di questa si troverà nei territori occupati in Cisgiordania.
Israele continua il suo operato anche dopo che la Corte Internazionale di Giustizia ha decretato nel 2004, che il muro di separazione è illegale e “equivale all’annessione”.

Inoltre, più di 500.000 coloni israeliani vivono in insediamenti fra la Cisgiordania e Gerusalemme Est contravvenendo in modo palese alla legge internazionale.

A livello internazionale esiste il riconoscimento dei Territori palestinesi, di cui fanno parte la Cisgiordania e Gerusalemme Est ed occupati in parte dalle Forze Armate israeliane dal 1967.
Traduzione di Federico Seibusi