Attivisti lanciano una campagna sui social media per il rilascio di Israa Jabis

PIC. Attivisti dei social media, compresi ex detenuti, hanno lanciato una campagna online per chiedere il rilascio della prigioniera palestinese Israa Jaabis, arrestata nell’ottobre 2015 subito dopo aver subito gravi ustioni.

“È oltraggioso e vergognoso che la questione della prigioniera Jaabis e il suo bisogno di essere operata non siano una priorità per il governo e i gruppi per i diritti umani, soprattutto per il suo urgente bisogno di più di otto interventi chirurgici per poter tornare alla sua vita normale”, hanno detto gli organizzatori della campagna.

È accusata dall’autorità di occupazione israeliana di aver fatto esplodere la sua auto in un posto di blocco, un’accusa che lei respinge. Le sue ustioni, afferma, sono il risultato di un’esplosione accidentale dell’auto a seguito di un guasto tecnico.

Soffre di ustioni di primo e terzo grado sul 60% del suo corpo ed è aiutata da una compagna di cella per i gesti più semplici.

Otto delle sue dita sono state amputate dopo che si erano sciolte a causa delle ustioni.

Non riesce a sollevare completamente le mani perché la pelle delle ascelle è incollata.

Il suo orecchio destro è quasi inesistente e in un costante stato di infiammazione, e il suo naso ha un foro su un lato, quindi respira principalmente attraverso la bocca.

Soffre anche di esaurimenti nervosi, shock e gravi crisi psicologiche.

Prima dell’incidente, Jaabis lavorava in una casa di cure, faceva volontariato presso enti di beneficenza e scuole e si travestiva da clown per intrattenere i bambini dell’ospedale Augusta Victoria a Gerusalemme est.

Si è ripetutamente lamentata con il suo avvocato del fatto di non ricevere cure mediche adeguate dal servizio carcerario israeliano.

Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi