Aumenta il numero dei detenuti palestinesi in carcere da più di 20 anni

prisonGaza-InfoPal. Un centro palestinese per i diritti umani ha riferito che il numero dei detenuti palestinesi che hanno scontato più di 20 anni nelle carceri israeliane è salito a 82.

Giovedì 6 giugno, il centro Studi Filastin (Palestina) ha reso noto che il prigioniero Rizk Ali Khuder Salah (50 anni), del villaggio di al-Khudr, a Betlemme, si è aggiunto alla lista dei decani dei detenuti, terminando il suo ventesimo anno di carcere. Il detenuto fu arrestato nel 1993 e condannato a vita, dopo essere stato accusato di piazzare due ordigni esplosivi nei pressi della sede del governo militare israeliano di Betlemme. L’esplosione di una delle cariche provocò l’uccisione di un soldato israeliano e il ferimento di altri due.

Rizq Salah è sposato, con due figli, Ahmad e Ramzi, ai quali l’occupazione vieta di visitare il padre da più di cinque anni, da quando hanno raggiunto l’età adulta. Anche i fratelli del detenuto non possono vederlo. A sua moglie, alcune volte, viene impedito di visitarlo, con pretesti legati a motivi di sicurezza. Salah è uno dei leader del movimento dei prigionieri nelle carceri israeliane.

Il centro ha spiegato che il prigioniero, durante gli anni del suo arresto, ha subito diversi trattamenti arbitrari e abusi, è stato più volte rinchiuso nelle celle di isolamento e gli sono state negate la visite. Saleh soffre anche di diverse malattie, ed è stato sottoposto a tre interventi chirurgici durante la sua detenzione, l’ultimo, nel 2009, quando gli è stata asportata la cistifellea, a causa dei forti dolori che avvertiva allo stomaco. L’intervento precedente risale al 1995, si trattò di un’appendicectomia, e mesi prima, subì un’operazione per rimuovere dei liquidi dal ginocchio.

La madre di Salah è deceduta tre anni fa, mentre lui era rinchiuso in carcere. La sua ultima visita a Salah fu effettuata dal letto di degenza, trasportata da un’ambulanza fino al carcere, stanca e malata dai lunghi tragitti da una prigione all’altra per vedere il figlio, e sofferente, come il resto delle famiglie dei detenuti, a causa delle pratiche dell’occupazione, ai posti di blocco e agli ingressi delle carceri.

Il centro ha riferito che l’occupazione detiene ancora 104 prigionieri da prima degli accordi di Oslo: 24 sono rinchiusi da oltre un quarto di secolo. La lista dei decani dei detenuti (in carcere da più di 20 e meno di 25 anni ), 82 nel totale, comprende 51 prigionieri dalla Cisgiordania, 12 dalla Striscia di Gaza, cinque da Gerusalemme e 14 dai territori del ’48.