“Israele sta pianificando la conversione dei cortili dell’area sacra, l’Haram ash-Sharif, dove sorgono la moschea di al-Aqsa e la Cupola della Roccia, in aree verdi destinate a puro intrattenimento.
“Lega Araba e Organizzazione della Cooperazione Islamica (Oic) devono venire subito a vedere cosa sta accadendo qui, devono prendere atto dei crimini che Israele commette ogni giorno. Sono decenni che Israele va avanti indisturbato con i suoi scavi. L’ebraicizzazione è giunta un punto molto avanzato, ma nessuno ne parla: è stato imposto il blackout dell’informazione.
“Israele punta all’annientamento dell’identità storica della città, della testimonianza arabo-palestinese, cristiana e islamica”.
- Convenzione internazionale dell’ Aja del 1899 su leggi ed usi della guerra terrestre insieme a quella del 1907.
- Convenzione dell’Aja sulla protezione dei beni culturali in corso di conflitti armati del 1954.
- Diritto Umanitario con la IV Convenzione di Ginevra (1949) insieme ai suoi Protocolli addizionali:
- Protocollo I – art 53: Protezione dei beni culturali e dei luoghi di culto. Senza pregiudizio delle disposizioni della Convenzione dell’Aja del 14 maggio 1954 per la protezione dei beniculturali in caso di conflitto armato, e di altri strumenti internazionali applicabili, è vietato: a) compiere atti di ostilità diretti contro i monumenti storici, le opere d’arte o i luoghi di culto, che costituiscono il patrimonio culturale o spirituale dei popoli; b) utilizzare detti beni in appoggio allo sforzo militare; c) fare di detti beni l’oggetto di rappresaglie.
- Protocollo II – art. 16: Protezione dei beni culturali e dei luoghi di culto. Senza pregiudizio delle disposizioni della Convenzione dell’Aja del 14 maggio 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, è vietato compiere atti di ostilità diretti contro i monumenti storici, le opere d’arte o i luoghi di culto che costituiscono il patrimonio culturale o spirituale dei popoli, e di utilizzarli in appoggio allo sforzo militare.