Autorità israeliane continuano a perseguitare i prigionieri palestinesi rilasciati dopo 40 anni di carcere

Ramallah – MEMO e Wafa. Le forze d’occupazione israeliane continuano a perseguitare i prigionieri palestinesi Karim e Maher Younis dopo il loro rilascio, all’inizio di questo mese, dopo che hanno scontato 40 anni nelle carceri israeliane.

La famiglia di Karim Younis ha riferito all’agenzia di stampa WAFA che lunedì i soldati israeliani hanno fatto irruzione nella loro casa nella cittadina palestinese di Ara, in Israele, e hanno sequestrato bandiere, immagini e manifesti palestinesi che erano stati appesi per celebrare il suo rilascio da una prigione nel Negev.

I soldati israeliani hanno arrestato anche la cognata di Karim, dopo aver inviato ordini a Karim e suo fratello per presentarsi alla stazione di polizia per essere interrogati.

Younis, insieme a suo cugino Maher, venne arrestato nel 1983 e accusato di aver ucciso, tre anni prima, un soldato israeliano nelle Alture del Golan occupate.

Hamas ha sottolineato che, durante i suoi anni di detenzione, Younis ha incarnato le forme più impressionanti di sfida, fermezza e pazienza. Il suo esempio, ha affermato Hamas, rimarrà motivo di orgoglio per ogni palestinese e fonte di ispirazione per una determinazione fino alla conquista della libertà e dell’indipendenza.

Le aggressioni arrivano una settimana dopo che i soldati israeliani hanno fatto irruzione nella casa di Maher Younis e hanno arrestato lui e suo fratello per interrogarli alla stazione di polizia. Secondo WAFA, sono stati successivamente rilasciati.

Le forze d’occupazione hanno iniziato a perseguitare Maher Younis qualche tempo prima del suo rilascio. È stato allontanato dal suo dormitorio, senza preavviso, per impedirgli di salutare i suoi compagni di prigionia. Allo stesso tempo, è stato minacciato di reclusione e altre sanzioni se avesse ignorato gli ordini del ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, di non celebrare il suo rilascio.

Maher Younis si unì al movimento Fatah da giovane e fu accusato di aver ucciso un soldato dell’occupazione e di possedere armi illegali. Dopo il suo arresto, nel 1983, fu condannato a morte per impiccagione, insieme ai suoi cugini, Karim e Sami Younis. In appello, la pena venne ridotta all’ergastolo. Nel 2012, Karim e Maher Younis intrapresero un’azione legale e riuscirono ad avere una riduzione della pena dall’ergastolo a 40 anni.

Ci sono 4.700 palestinesi nelle carceri israeliane, di cui 551 stanno scontando l’ergastolo, secondo quanto affermato dal Club dei prigionieri palestinesi.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.