Autorità palestinese arresta un membro di Fatah che aveva parlato in TV della rimozione dal proprio incarico

318013CRamallah˗Ma’an. Martedì notte il servizio di sicurezza preventiva dell’Autorità palestinese (Anp) ha arrestato l’ex portavoce dell’ufficio di Gerusalemme del movimento di Fatah, poco dopo un’intervista televisiva in cui questi commentava la propria rimozione dall’incarico avvenuta nei giorni precedenti.

Raafat Elayyan è stato arrestato nella propria casa nel villaggio di Anata, nel distretto di Gerusalemme della Cisgiordania occupata.

Martedì sera Elayyan era stato intervistato da Palestine Today e aveva discusso la decisione presa sabato dal movimento di Fatah – partito al governo dell’Anp – di rimuoverlo dall’incarico di portavoce a Gerusalemme.

È stato il secondo funzionario di Fatah a essere rimosso in seguito alla partecipazione a un incontro con centinaia di leader di Fatah locali, tenutosi sabato e disperso dalle forze di sicurezza palestinesi.

Il primo è stato il parlamentare Jihad Tummaleh, che ha scritto sulla propria pagina di Facebook che la riunione si tenuta per discutere “l’unità di Fatah e il suo risveglio”.

Fonti anonime di Fatah avevano riferito che l’incontro era stato considerato “illegale” e i suoi partecipanti accusati di “delinquenza”.

Secondo il sito web di Palestine Today, Elayyan ha chiarito nell’intervista di essere stato rimosso dall’incarico e di non poter partecipare al settimo congresso di Fatah, ma di fare ancora parte del partito di Fatah.

Elayyan ha dichiarato di essere stato punito per aver sempre supportato l’unità di Fatah e ha sempre richiesto che i membri dimessi di Fatah potessero ritornare nel partito.

Ha definito la dimissione del leader Muhammad Dahlan “illegale”, citando numerosi leader di Fatah, e ha sottolineato che decine di leader di Fatah sono stati cacciati perché lo hanno contattato in seguito.

“Il movimento di Fatah ha raggiunto un punto in cui ha una visione confusa su come gestire le relazioni con Hamas e Israele”, ha detto.

Nel mezzo del crescente dissenso interno a Fatah, un sondaggio del 2016 del centro palestinese per le politiche e i sondaggi (PSR) ha rilevato che il 64% dei palestinesi è a favore della deposizione di Abbas. Tuttavia solo il 4% sostiene Dahlan come successore, mentre il 33% sostiene Marwan Barghouti, leader di Fatah incarcerato, come prossimo presidente palestinese.

Ad agosto l’organizzazione non governativa internazionale Human Rights Watch (HRW) ha pubblicato un rapporto che accusava il governo palestinese di corruzione, dichiarando che le recenti violazioni della libertà di parola rappresentano solo uno degli aspetti dell’Autorità palestinese documentati dal gruppo nel corso degli ultimi cinque anni.

“In un momento in cui molti palestinesi sono critici verso i loro capi, le repressioni hanno un effetto raffreddante sul dibattito pubblico, sia nei mezzi di informazione tradizionali sia sui social media”.

Traduzione di F.G.