Avvocati statunitensi rilasciano analisi legale sulla complicità degli USA con il genocidio palestinese in atto commesso da Israele

Ginevra. Esperti avvocati del Centro per i Diritti Costituzionali negli Stati Uniti, hanno pubblicato un’analisi legale e fattuale del crimine di genocidio perpetrato da Israele contro il popolo palestinese e sulla complicità degli Stati Uniti in questa grave violazione del diritto internazionale. Il documento giunge mentre il presidente USA Joe Biden cerca di ottenere un ulteriore e incondizionato sostegno militare per Israele.

Secondo il documento informativo d’emergenza, esiste un caso credibile, basato su prove evidenti, che Israele stia tentando di commettere, se non attivamente, un genocidio nei Territori palestinesi occupati, e in particolare contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza. Gli Stati Uniti hanno il dovere, ai sensi dell’articolo 1 della Convenzione sul genocidio del 1948, di prevenire gli atti di genocidio, un obbligo che è stato attuato a livello domestico attraverso il diritto penale statunitense. L’analisi legale e fattuale fornita dal Centro descrive come, attraverso il suo continuo e incondizionato sostegno militare, diplomatico e politico a Israele, gli Stati Uniti non solo non riescano a prevenire il genocidio, ma ne siano complici. Secondo il diritto internazionale, gli Stati Uniti – e i cittadini statunitensi responsabili, compreso il Presidente – possono essere chiamati a rispondere del loro ruolo nel favorire il genocidio.

Secondo la Corte internazionale di giustizia, “l’obbligo di uno Stato di prevenire [il genocidio], e il corrispondente dovere di agire, sorgono nel momento in cui lo Stato viene a conoscenza, o avrebbe dovuto normalmente venire a conoscenza, dell’esistenza di un grave rischio di genocidio”. Gli Stati sono tenuti a prendere tutte le misure “ragionevolmente disponibili” per prevenire questo rischio da quel momento in poi, “se lo Stato ha a disposizione mezzi che possono avere un effetto deterrente su coloro che sono sospettati di preparare il genocidio, o ragionevolmente sospettati di avere intenzioni specifiche”.

Mentre studiosi e osservatori mettono sempre più in guardia dal genocidio e i manifestanti si sollevano contro le più gravi atrocità commesse da Israele contro i palestinesi dal 1948, il Centro ha chiesto ai partner palestinesi sul campo di diffondere questa analisi, “mentre rafforziamo i nostri sforzi collettivi verso la responsabilità e la libertà”. Il documento invita gli Stati Uniti a prendere tutte le misure necessarie per garantire un cessate il fuoco, a fare pressione su Israele affinché cessi tutte le operazioni militari, a porre fine a tutti gli aiuti militari statunitensi a Israele e a garantire ai palestinesi di Gaza la fornitura di beni di prima necessità necessari. Nel documento gli esperti sottolineano anche l’urgente necessità di affrontare le cause alla radice dell’attuale catastrofe, in particolare la chiusura di Gaza da 16 anni, l’occupazione illegale da 56 anni ed il regime d’Apartheid in tutta la Palestina storica.

Il documento sarà presentato alle parti interessate nazionali e internazionali, tra cui l’Alto Commissario per i diritti umani, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la prevenzione dei genocidi e la responsabilità di proteggere e l’Ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale. Sarà inoltre inviato al presidente Biden, al Segretario di Stato Antony Blinken e ad altri funzionari statunitensi e agenzie competenti.

(Fonte: WAFA).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.