Avvocato palestinese per i diritti umani: “Il 2021 è stato il peggiore secondo il rapporto sui diritti umani a Gaza”

Quds Press. Issam Younis, capo del Centro al-Mizan per i diritti umani presso Gaza, ha affermato che “l’anno passato è stato il peggiore per quanto riguarda i diritti umani in Palestina e particolarmente nella Striscia di Gaza”.

Durante una conferenza stampa a Gaza avvenuta mercoledì 23 febbraio, Younis ha chiesto che “la comunità internazionale persegua rapidamente i responsabili dei crimini contro i palestinesi in modo che non si sottraggano a una possibile pena”.

L’attivista per i diritti umani ha precisato che il rapporto annuale che monitora lo stato dei diritti umani e sociali nella Striscia di Gaza è “importante e scioccante”, rilevando che la Striscia è sotto stretto assedio da 15 anni.

Younis ha aggiunto: “Gaza è una terra occupata, i suoi residenti sono protetti dal diritto internazionale e (Israele) è ancora il paese occupante, perciò si devono rispettare le norme che regolano il rapporto tra la popolazione civile con le loro proprietà e la potenza occupante”.

Ha sottolineato che “le infrastrutture sanitarie si stanno ulteriormente deteriorando a causa delle severe restrizioni imposte dall’occupazione contro pazienti e individui, ostacolando l’ingresso di medicinali di fondamentale importanza per la pandemia di Covid”.

Younis ha sottolineato che “la situazione economica ha causato un aumento senza precedenti dei tassi di disoccupazione e di insicurezza alimentare per la maggior parte della popolazione”.

Inoltre ha avvertito che l’aggressione israeliana a Gaza dello scorso maggio “ha causato l’uccisione di vite innocenti a causa dei bombardamenti di case e torri residenziali, con l’obiettivo specifico di causare danni ai civili”.

Younis ha rilevato che le autorità israeliane hanno adottato il sistema dell’apartheid, sottolineando che “i civili palestinesi stanno pagando un prezzo pesante per non ritenere l’occupazione responsabile di tali pratiche”.

Ha rivolto un appello per un’indagine contro l’occupazione in merito alla politica d’assedio imposta alla Striscia di Gaza e per i crimini commessi durante la recente aggressione.

Younis ha parlato anche del protrarsi della divisione interna, sottolineando che “ha causato la frammentazione del sistema politico palestinese, danneggiando l’unità geografica e politica della popolazione”.

Infine ha fatto una serie di proposte politiche, tra cui “indire elezioni immediate, porre fine alla divisione, affidare nuovamente la responsabilità all’esecutivo per le proprie politiche e ripristinare la centralità della causa nazionale e dei diritti umani in generale”.

Le autorità di occupazione hanno imposto un costante assedio alla Striscia di Gaza, in seguito alla vittoria del Movimento di Resistenza Islamico “Hamas” alle elezioni legislative del 2006, limitando in modo significativo l’ingresso di carburante, la fornitura di elettricità e di molti generi alimentari di base.

Traduzione per InfoPal di G.B.