Axios: Trump frustrato vuole che Netanyahu concluda la guerra a Gaza

Washington – Al Mayadeen. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è sempre più frustrato dalla guerra in corso a Gaza, particolarmente turbato dalle immagini dei bambini palestinesi sofferenti, e ha incaricato i suoi collaboratori di sollecitare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a porre fine all’aggressione, secondo quanto riportato da due funzionari della Casa Bianca intervistati da Axios.

Sebbene sia i funzionari statunitensi che quelli israeliani insistano sul fatto che Trump non stia abbandonando “Israele” né esercitando forti pressioni, riconoscono crescenti divergenze politiche.

Trump sta spingendo per la fine della guerra, il rilascio dei prigionieri israeliani, l’espansione degli aiuti umanitari e l’inizio della ricostruzione di Gaza: priorità che contrastano con la continua escalation militare di Netanyahu.

Dalla recente visita di Trump nella regione, gli Stati Uniti hanno esercitato pressioni sia su “Israele” che su Hamas affinché accettino una nuova proposta di cessate il fuoco per il rilascio dei prigionieri presentata dall’inviato della Casa Bianca Steve Witkoff.

Witkoff ha realizzato colloqui diretti con Netanyahu e il suo consigliere senior, Ron Dermer, nonché con la leadership di Hamas attraverso un canale secondario facilitato dall’imprenditore palestinese-statunitense Bishara Bahbah.

La situazione di stallo nei colloqui, unita all’escalation della situazione sul campo, ha spinto il vicepresidente J.D. Vance ad annullare la sua visita programmata in “Israele” questa settimana, a dimostrazione dell’insoddisfazione dell’amministrazione per l’attuale approccio a Gaza.

Trump frustrato dalla crisi di Gaza.

Un funzionario israeliano ha rivelato ad Axios che Netanyahu non avverte attualmente pressioni significative da parte di Trump.

Anche altri leader mondiali stanno intensificando la pressione; Regno Unito, Francia e Canada hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, lunedì, minacciando di agire contro “Israele” in risposta alla guerra in corso a Gaza, spingendo Netanyahu ad accusarli di “offrire un premio enorme per l’attacco genocida contro Israele del 7 ottobre, mentre invitano a commettere altre atrocità simili”.

Un funzionario della Casa Bianca ha rivelato che Trump è frustrato dalle immagini dei bambini sofferenti a Gaza e ha esortato “Israele” a riaprire il confine per consentire l’invio di aiuti umanitari.

Sebbene consideri il suo viaggio in Medio Oriente un successo, Trump ritiene che la guerra in corso a Gaza stia ostacolando i suoi piani regionali più ampi, considerandola l’ultima grande guerra che ostacola la pace e la prosperità. Un altro funzionario ha descritto la guerra come una grave distrazione, affermando: “C’è molta frustrazione per il fatto che questa crisi si protragga”.

Impossibile che Trump abbandoni “Israele”.

La fonte ha affermato che la decisione di Trump di agire unilateralmente per ottenere il rilascio del prigioniero statunitense-israeliano Edan Alexander, piuttosto che aspettare che “Israele” accetti un accordo più ampio, deriva da questa impazienza.

“Il Presidente potrebbe dire: ‘Ehi, ascoltate, proviamo a porre fine alla guerra’, e potrebbe parlare con fermezza […]” Ma il suo sostegno è ferreo”, ha dichiarato lunedì a Fox News l’inviato di Trump per la risposta agli ostaggi, Adan Boehler.

Un funzionario statunitense ha smentito un articolo del Washington Post secondo cui l’amministrazione Trump avrebbe avvertito che avrebbe abbandonato “Israele” se avesse continuato la sua guerra su Gaza, definendo l’affermazione “assurda”.

Secondo quanto riportato dal Washington Post, una fonte anonima “a conoscenza delle discussioni” ha affermato che i funzionari statunitensi avevano inviato un avvertimento alla leadership israeliana, affermando: “I sostenitori di Trump stanno facendo sapere a Israele: ‘Vi abbandoneremo se non ponete fine a questa guerra’”.

La fonte ha suggerito che, sebbene Netanyahu abbia i mezzi per porre fine alla guerra, gli manca la volontà politica per farlo.

Il Washington Post ha inoltre citato la fonte, affermando: “Politicamente, come in passato, Netanyahu ha i mezzi per farlo, con un’ampia maggioranza alla Knesset e in Israele”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.