Ayman jaradat inizia il suo 21° anno di carcere

Gaza-Pal.info. Il numero dei decani dei prigionieri palestinesi, che hanno trascorso più di 20 anni nelle prigioni dell’occupazione, è salito a 75, con il detenuto Ayman Mohammed Jaradat, 41 anni, dalla città di Jenin (Cisgiordania), che ha concluso il suo 20° anno consecutivo di carcere entrando nel 21°.

In un comunicato diramato oggi, mercoledì 24 aprile, il Centro studi Asra Filastin (Prigionieri della Palestina) ha reso noto che Jaradat fu arrestato il 24 aprile 1993, e condannato a quattro ergastoli più vent’anni, con l’accusa di far parte del gruppo Pantera Nera (gruppo di lotta armata appartenente a Fatah), e di aver eseguito operazioni di guerriglia contro l’occupazione, durante la prima intifada palestinese.

Il centro ha aggiunto che “Jaradat era sopravvissuto a diversi attentati prima del suo arresto. Dopo la sua cattura invece, è stato sottoposto a violenti interrogatori per costringerlo a fornire informazioni sulle attività sue e dei suoi compagni di lotta”.

Ha spiegato che “Jaradat, nel corso dei suoi anni di detenzione, ha subito svariate sanzioni imposte dalla direzione carceraria, come l’isolamento, il divieto di visite, mentre fino ad oggi, i suoi fratelli non possono vederlo, a causa di un divieto israeliano giustificato da motivi di sicurezza”.

Il centro per i diritti ha reso noto che anche il fratello di Jaradat, Amir, è detenuto in un carcere israeliano, arrestato l’11 marzo 2003 e condannato a 26 anni di carcere, che sta scontando nella prigione di al-Jalama. E ha aggiunto che Amir, che faceva parte del movimento del Jihad Islamico, ha subito violenti torture e soffre di un problema all’occhio sinistro, complicatosi a causa della negligenza medica dell’amministrazione carceraria israeliana, e oggi soffre di problemi alla vista.

Asra Filastin ha osservato che l’amministrazione penitenziaria della prigione israeliana di Gilboa ha rifiutato di riunire i due fratelli nella stessa cella “continuando con le sue punizioni e ingiustizie, e respingendo le decine di richieste di ricongiungimento avanzate dai due detenuti”.