Az-Zard: il sequestro dei giornalisti è crimini contro la nazione e contro la legge.

Giornalisti, politici e dirigenti palestinesi hanno effettuato la preghiera del venerdì nella tenda installata nella piazza del milite ignoto, a Gaza, in solidarietà con il giornalista britannico rapito Alan Johnston.

Durante il sermone, il dott. Wael Az-Zard ha definito "illegali" i sequestri dei giornalisti, in quanto "lavorano per monitorare le violazioni dell’occupazione israeliana e trasmettono l’immagine di quanto sta succedendo nei territori palestinesi", e ha aggiunto che tali crimini sono da proibire.

Di fronte a decine di giornalisti e personalità nazionali, Az-Zard ha sottolineato che l’Islam ha garantito la libertà di espressione alle persone, e a dimostrazione, ha recitato diversi versetti e detti del profeta Muhammad. Ha anche parlato delle regole che i giornalisti devono rispettare: offrire notizie vere e rifiutare le falsità. E ha riconosciuto che i cronisti affrontano tante difficoltà per raccogliere le informazioni e le notizie.

Az-Zard ha invitato poi la comunità internazionale a sciogliere l’assedio imposto contro il popolo palestinese per "non peggiorare ancora di più la situazione nei territori occupati", evitando così che si rifletta sulla sicurezza e la stabilità del mondo. E ha evidenziato la necessità di fermare la macchina militare israeliana, che intenzionalmente ha distrutto le sedi degli organi di sicurezza.

E ha invitato i cittadini a fornire qualsiasi informazione in loro possesso riguardante il caso del giornalista britannico sequetrato, aggiungendo che "i sequestratori non rappresentano la faccia pulita del popolo palestinese ma solo quella sporca".

Il sermone del venerdì è stato trasmesso in diretta dai canali satellitari Aljazeera, Al-aqsa e da altre radio locali.

Rivelare l’identità dei sequestratori

Da parte sua, Fawzi Barhum, portavoce del movimento di Hamas, ha sottolineato la necessità di accelerare "la rivelazione dell’identità dei sequestratori di Johnston, per poterlo liberare". E ha aggiunto: “Deve essere aperto un fascicolo sui sequestri precedenti. Gli esecutori devono essere processati velocemente".

Il portavoce del  ministero dell’interno, Khaled Abu Hilal, ha confermato che il ministro  sta portando avanti grande sforzi, con l’aiuto del primo ministro Ismail Haniyah e del presidente Mahmoud Abbas, per liberare Johnston, e ha riconosciuto la mancanza di risultati a causa della debolezza degli organi di sicurezza. Ma ha aggiunto che le indagini proseguono in collaborazione con tutti gli organi di sicurezza.

 

 

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